Marco Guzzi – L’alternativa

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Quando, nel corso della vita, un uomo ricorda tutta la sua storia? Questa circostanza è tipica del momento antecedente alla sua morte. Non solo la morte del corpo fisico. Noi rileggiamo la nostra storia anche quando, dopo un viaggio spirituale, concludiamo un ciclo per iniziarne un altro. In questo modo risorgiamo da noi stessi.

C’è chi crede che questo sia il punto in cui ci troviamo ora a livello planetario. Si sta concludendo un ciclo durato 12 mila anni e dobbiamo prepararci alla nascita della nuova umanità. Dunque è giunto il momento di fare una ricapitolazione: dobbiamo rileggere la nostra storia, ricapirla per poterla proseguire.

In questo video il filosofo Marco Guzzi ci guida, attraverso un percorso fatto di cinque passi, nella ricapitolazione sommaria della storia umana dal neolitico ad oggi.

1. La separazione tra il sé e l’io produce un mondo distorto. Scissione, ferita, peccato originale. È un luogo emotivo preciso, dove noi siamo disperati. Ci sentiamo discordi e disarmonici perché abbiamo coscienza di cos’è l’armonia. Un desiderio di pienezza e di amore ci strugge l’anima. Sentiamo l’ingiustizia e la disarmonia della morte inevitabile.

2. Noi viviamo dentro una tradizione storico-culturale che è quella ebraico-cristiana, a prescindere che siamo credenti o meno. Il cuore di questa tradizione è il messaggio che questo mondo distorto sta finendo e l’annunciazione di un mondo nuovo che sta arrivando. Questo è il vangelo, la buona notizia.

3. La potenza spirituale dell’io vero che si incarna in un uomo, in un corpo. Il suo annuncio ha prodotto che il piccolo ego abbia assorbito i contenuti cristiani dentro la propria struttura. Per 2 mila anni abbiamo sviluppato l’ego cristiano. La rivelazione di Cristo non ha prodotto il mutamento che avrebbe voluto e che ha annunciato. Ha prodotto invece la cristianizzazione dell’ego. La forma dell’io è rimasta quella separata, che in più ha assorbito contenuti concettuali cristiani. L’ego quindi in qualche modo si è rinforzato.

4. Questo paradosso - l’io egoico che si fa cristiano - si è trasferito nelle ideologie moderne. E tutte queste ideologie, dalla rivoluzione francese ai regimi totalitari del ‘900, si sono presentate come una nuova era: finalmente il tempo dell’uomo libero! Anche queste ideologie sono espressioni radicali, prossime alla rottura, di un’ambizione di cambiare il mondo senza cambiare l’uomo. Una rivoluzione del mondo senza conversione. La giustizia nell’ingiustizia. La pace nella guerra. La libertà nella schiavitù. Questo è quello che abbiamo sperimentato.

5. Questa storia di divaricazione mentale, culturale e spirituale produce un’ombra distruttiva sempre più evidente. È stata una fase inevitabile? Può darsi. Fatto sta, è evidente, che siamo arrivati a un punto di rottura di questa divaricazione. Il nostro piccolo ego non può più assorbire contenuti cristiani senza rovesciarsi. Quindi dobbiamo scegliere: o rimuoviamo del tutto il messaggio cristico e aderiamo totalmente al sistema di oggi, credendoci liberi in una gabbia, oppure capiamo che non è possibile alcuna rivoluzione rimanendo un ego separato e decidiamo di andare in una via di conversione che sarà un lungo processo, faticoso e divertente al contempo.

Intervento di Marco Guzzi in occasione della settimana estiva UniAleph “Germogli di consapevolezza”, Trevi 2019.

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