Storia della Sardegna 22: i Bizantini in Sardegna

Dopo l'abbandono dei Vandali della Sardegna Belisario proclama l'isola provincia d'Africa dell'Impero Romano d'Oriente, dando così inizio al dominio bizantino in Sardegna. Questo periodo è contrassegnato da una nuova struttura sociale, religiosa, politica ed artistica, basata sulla diffusione del Cristianesimo su tutta l'Isola. Permangono, però, ancora dei nuclei politeisti, come ad esempio dimostra la figura di Ospitone, dux Barbaricirum, che venne contattato dall'Imperatore Gregorio Magno per convincere il popolo alla conversione. Ma fu l'architettura la dimostrazione più rappresentativa ed evidente della presenza cristiano-bizantina in Sardegna. Sono numerose le Chiese a pianta greca presenti su tutto il territorio, come ad esempio S. Maria di Monarcado, San Saturno a Cagliari, S.Giovanni Assemini, S.Vero Congius a Simaxis, Sant’Elia di Nuxis. Dopo il periodo bizantino, con la morte di Maometto nel 632, arrivano gli arabi in Sardegna a partire dal 705 d.C.

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