Nuraghe Nastasi - Un antica fortezza nuragica
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Il nuraghe “Nastasi” è un nuraghe polilobato situato nella marina di Tertenia (NU), in cima ad una collina di 33 mt che sovrasta la sottostante valle di Sarrala e a due passi dalla costa. Risulta sicuramente tra i siti nuragici più rilevanti del territorio, considerando la complessità e la maestosità della struttura.
Il Nuraghe è composto da un mastio centrale, 4 torri collegate con due cortili interni e un pozzo (che oggi risulta crollato).
La struttura è stata edificata principalmente con porfidi e graniti locali sebbene nelle murature esterne sono state utilizzate zeppe di basalto, probabilmente importato dal territorio di Barisardo.
La fortezza è stata oggetto di scavi, nel 1966 e 1981, diretti dal noto archeologo sardo Ercole Contu. Gli scavi hanno dato alla luce diversi reperti di particolare interesse: alcuni frammenti di bronzetti (tra cui una bandierina direzionale di arciere e il frammento dell’umbone di uno scudo di bronzo), alcuni frammenti di lingotto di rame “ox-hide” di provenienza cipriota, numerosi reperti in terracotta, tra cui uno scodellone, un vaso, un fornello a ferro di cavallo, frammenti riferibili a ciotole o tazze, tegami, fusaiole, frammenti di collana di pasta vitrea azzurrina e i resti di ceramica Micenea, civiltà fiorente e potenza nella Grecia dell’età del Bronzo e con la quale la Sardegna aveva intensi scambi commerciali e culturali.
Nei dintorni del nuraghe si sono individuati i resti di un villaggio (di cui oggi non si conosce la precisa collocazione). Dalle fotografie scattate durante gli scavi degli anni ’60 si evince un villaggio abbastanza esteso, con capanne circolari nonché i resti di un tratto di strada in selciato con diversi fori rettangolari che lasciano presagire la presenza di un porticato. Nelle vicinanze è stata inoltre segnalata la presenza di due tombe di giganti, ma anche di esse non si è grado di stabilirne l’esatta collocazione.
Il sito è stato frequentato probabilmente fino all’alto medioevo, qui infatti sorgeva l’antica città fenicio punico e poi romana di Saralapis (da cui deriva il nome di Sarrala). Le comunità hanno popolato questi territori fino a quando si è deciso di spostarsi verso l'attuale Tertenia allo scopo di sottrarsi alle frequenti incursioni piratesche dei pirati saraceni.
Видео Nuraghe Nastasi - Un antica fortezza nuragica канала DANIELE VACCA
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Il Nuraghe è composto da un mastio centrale, 4 torri collegate con due cortili interni e un pozzo (che oggi risulta crollato).
La struttura è stata edificata principalmente con porfidi e graniti locali sebbene nelle murature esterne sono state utilizzate zeppe di basalto, probabilmente importato dal territorio di Barisardo.
La fortezza è stata oggetto di scavi, nel 1966 e 1981, diretti dal noto archeologo sardo Ercole Contu. Gli scavi hanno dato alla luce diversi reperti di particolare interesse: alcuni frammenti di bronzetti (tra cui una bandierina direzionale di arciere e il frammento dell’umbone di uno scudo di bronzo), alcuni frammenti di lingotto di rame “ox-hide” di provenienza cipriota, numerosi reperti in terracotta, tra cui uno scodellone, un vaso, un fornello a ferro di cavallo, frammenti riferibili a ciotole o tazze, tegami, fusaiole, frammenti di collana di pasta vitrea azzurrina e i resti di ceramica Micenea, civiltà fiorente e potenza nella Grecia dell’età del Bronzo e con la quale la Sardegna aveva intensi scambi commerciali e culturali.
Nei dintorni del nuraghe si sono individuati i resti di un villaggio (di cui oggi non si conosce la precisa collocazione). Dalle fotografie scattate durante gli scavi degli anni ’60 si evince un villaggio abbastanza esteso, con capanne circolari nonché i resti di un tratto di strada in selciato con diversi fori rettangolari che lasciano presagire la presenza di un porticato. Nelle vicinanze è stata inoltre segnalata la presenza di due tombe di giganti, ma anche di esse non si è grado di stabilirne l’esatta collocazione.
Il sito è stato frequentato probabilmente fino all’alto medioevo, qui infatti sorgeva l’antica città fenicio punico e poi romana di Saralapis (da cui deriva il nome di Sarrala). Le comunità hanno popolato questi territori fino a quando si è deciso di spostarsi verso l'attuale Tertenia allo scopo di sottrarsi alle frequenti incursioni piratesche dei pirati saraceni.
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