6. Kant: analitica trascendentale (le categorie)
L’Analitica trascendentale, è quella parte della Logica che studia l’uso e il funzionamento dell’intelletto, individuando dei “concetti puri” chiamati: categorie.
Ma cosa vuol dire “concetto puro”?
Kant individua nella parola “concetto” qualcosa che unifica la molteplicità dell’esperienza e nella parola “puro” qualcosa che precede l’esperienza.
Per capire meglio:
1) I concetti unificano le tante forme della materia, ovvero la ordinano
2) Questi concetti si dicono puri perché vengono prima dell’esperienza
Le categorie introdotte da Kant sono quattro:
1) Quantità
2) Qualità
3) Relazione
4) Modalità
Esempio pratico:
Per rispondere alla domanda “cos’è una mela?”, dobbiamo riuscire a smontarla fino in fondo dell’idea stessa che abbiamo di lei.
Dunque, una mela la chiamiamo “MELA”, ma perché?
Perché riconosciamo in lei un colore, una forma ed un sapore, giusto?
Ecco, Kant parlava proprio di questo, di “fenomeni”, ovvero tutto quello che noi possiamo percepire ed attribuire ad un concetto (inventato da noi), quale quello di “mela”.
Kant sosteneva che la “sostanza oggettiva” risulta a noi inconoscibile.
Ricapitoliamo: esiste una “sostanza oggettiva”, essa è comune a tutti gli uomini (risulta la stessa per tutti, è universale).. e questa sostanza oggettiva ha un sapore dolce, è sia verde che rossa, a volte grossa e a volte piccola, con una forma ben chiara a chiunque, ecco, questa sostanza (NOUMENO: NON conoscibile di per sé) noi, grazie ai fenomeni che mostra (sapore, colore, forma) la unifichiamo nel concetto di MELA.
Se una mela fosse viola, a noi risulterebbe strano e se ci facessero vedere una mela con la forma di una banana ci risulterebbe MOLTO strano.. questo per capire che l’idea che abbiamo di mela è UNA, eppure.. non sappiamo cosa sia effettivamente dato che quello che conosciamo di lei è solo qualcosa che noi stessi ci siamo costruiti.
Analitica trascendentale
a) Espone le strutture a priori della conoscenza, quindi le categorie (concetti puri: “concetti” perché unificano la molteplicità dell’esperienza, e “puri” perché la precedono).
b) Le categorie sono condizioni della conoscenza, non sono effettivamente esistenti (contro la concezione ontologica Aristotelica)
1) Quantità
2) Qualità
3) Relazione
4) Modalità
c) Risolve il problema dell’induzione introdotto da Hume, secondo cui è impossibile arrivare ad universali partendo dall’osservazione empirica.
→ Ovvero l’universalità non deriva dalla generalizzazione dell’esperienza ma dal concetto puro che precedendo l’esperienza, è universale di per sé.
→Esempio: La causalità è ritenuta un’idea complessa da
Hume, perciò un'associazione di più idee semplici derivanti dall’esperienza. Essa è quindi soggettiva ma NON universale. Kant ritiene la causalità una struttura a priori, perciò universale e contemporaneamente soggettiva, poiché non dipende dall’esperienza ma la regola.
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A presto. Dott.ssa Laura Pirotta, psicologa clinica.
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Ma cosa vuol dire “concetto puro”?
Kant individua nella parola “concetto” qualcosa che unifica la molteplicità dell’esperienza e nella parola “puro” qualcosa che precede l’esperienza.
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Le categorie introdotte da Kant sono quattro:
1) Quantità
2) Qualità
3) Relazione
4) Modalità
Esempio pratico:
Per rispondere alla domanda “cos’è una mela?”, dobbiamo riuscire a smontarla fino in fondo dell’idea stessa che abbiamo di lei.
Dunque, una mela la chiamiamo “MELA”, ma perché?
Perché riconosciamo in lei un colore, una forma ed un sapore, giusto?
Ecco, Kant parlava proprio di questo, di “fenomeni”, ovvero tutto quello che noi possiamo percepire ed attribuire ad un concetto (inventato da noi), quale quello di “mela”.
Kant sosteneva che la “sostanza oggettiva” risulta a noi inconoscibile.
Ricapitoliamo: esiste una “sostanza oggettiva”, essa è comune a tutti gli uomini (risulta la stessa per tutti, è universale).. e questa sostanza oggettiva ha un sapore dolce, è sia verde che rossa, a volte grossa e a volte piccola, con una forma ben chiara a chiunque, ecco, questa sostanza (NOUMENO: NON conoscibile di per sé) noi, grazie ai fenomeni che mostra (sapore, colore, forma) la unifichiamo nel concetto di MELA.
Se una mela fosse viola, a noi risulterebbe strano e se ci facessero vedere una mela con la forma di una banana ci risulterebbe MOLTO strano.. questo per capire che l’idea che abbiamo di mela è UNA, eppure.. non sappiamo cosa sia effettivamente dato che quello che conosciamo di lei è solo qualcosa che noi stessi ci siamo costruiti.
Analitica trascendentale
a) Espone le strutture a priori della conoscenza, quindi le categorie (concetti puri: “concetti” perché unificano la molteplicità dell’esperienza, e “puri” perché la precedono).
b) Le categorie sono condizioni della conoscenza, non sono effettivamente esistenti (contro la concezione ontologica Aristotelica)
1) Quantità
2) Qualità
3) Relazione
4) Modalità
c) Risolve il problema dell’induzione introdotto da Hume, secondo cui è impossibile arrivare ad universali partendo dall’osservazione empirica.
→ Ovvero l’universalità non deriva dalla generalizzazione dell’esperienza ma dal concetto puro che precedendo l’esperienza, è universale di per sé.
→Esempio: La causalità è ritenuta un’idea complessa da
Hume, perciò un'associazione di più idee semplici derivanti dall’esperienza. Essa è quindi soggettiva ma NON universale. Kant ritiene la causalità una struttura a priori, perciò universale e contemporaneamente soggettiva, poiché non dipende dall’esperienza ma la regola.
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