SANTA MARTA la donna dell'accoglienza

In questo giorno abbiamo celebrato la memoria di Santa Marta di Betania, la sorella di Lazzaro e Maria, la donna dell’accoglienza. Nella casa semplice e dolce di questa famiglia, un’oasi di pace e serenità, Gesù amava fermarsi e sostare per un poco di riposo. Egli amava teneramente le due sorelle e l’amico Lazzaro, e qui, come lo “Sposo del Cantico”, bussava per essere accolto e amato.
Marta sollecita si mette totalmente a servire il Signore, gli apre non solo la sua casa, ma anche il suo cuore e la sua vita, felice di farsi “serva” di Colui che è venuto a servire l’umanità. Riconosce in quel Gesù, che si presenta a lei come pellegrino, come povero, come stanco e bisognoso di attenzioni, di cure, di ristoro, il Dio Altissimo. Marta realizza la beatitudine dell’accoglienza, della solidarietà e della sollecitudine, attraverso la concretezza dell’amore e dell’ospitalità. E mentre serve e ama Gesù uomo, il Cristo Dio le rivela il suo Amore e la sua tenerezza.
Felice chi ha la gioia di accogliere Gesù nella sua casa.
Gesù continua a bussare, come lo “Sposo”, al cuore di ciascuno, e si presenta ancora come povero, profugo, emigrato, ammalato, perseguitato, affamato, è quella persona che mi infastidisce o che non mi comprende, è quell’uomo o quella donna verso il quale ho qualche pregiudizio o rancore, è in quel bambino innocente o nel giovane arrabbiato perché senza futuro, è in qualsiasi prossimo che mi tende la mano. Come Marta dobbiamo saper riconoscere anche noi in queste povertà quel Dio, l’Amato, che viene a bussare al nostro cuore. Dobbiamo alzarci dalla nostra pigrizia, dal nostro egoismo, dalla nostra indifferenza, e accogliere Cristo Gesù che viene. Le nostre mani devono far fluire la mirra della nostra carità, così che il profumo di essa possa riempire il mondo intero.
Ci accorgeremo anche noi, che per un solo bicchiere di acqua donato a questi piccoli per amore, riceveremo cento volte di più, e siederemo con i santi al banchetto del cielo, e Cristo stesso ci servirà con il suo Amore.

Un augurio a quelle che portano il nome di Marta, ma un augurio speciale a tutte le donne, segno di amabilità, accoglienza e tenerezza, perché sappiano guarire con le loro carezze di donne, di mamme, di spose, di sorelle, di consacrate, il nostro mondo ferito dall'odio e dall'egoismo.

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