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Preghiamo per la Pace

Cosa significa essere discepolo? Il discepolo è colui che decide liberamente di accogliere gli insegnamenti di un maestro, di seguirne i passi, viverne gli ideali.
Chiunque vuole essere quindi discepolo di Gesù deve seguirlo, e fare di Gesù il riferimento della propria esistenza. Il seguire Gesù non può essere una sequela apparente, alterna, ma deve fondarsi sull'amore a Lui, sulla fede in Lui, un vivere per Lui. Gesù diventa il progetto della propria vita.
Non si improvvisa il progetto della vita, proprio come chi costruisce una casa, o come quel re che deve partire per la guerra, bisogna pesare le proprie possibilità. "Chi prende mano all'arato, e si volge indietro, non è degno del regno dei cieli".
Seguire Gesù significa prendere la propria croce, ogni giorno, senza lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà, dalle cadute, dalla propria debolezza, dalle inevitabili calunnie o giudizi del mondo.
Nessuna realtà umana, nessuna affettività, può essere superiore al seguire Gesù. Bisogna avere sempre il coraggio e la fermezza di mettere Lui al primo posto, più di ogni altra cosa, o di ogni altra persona, della stessa propria vita.
Non può essere vero il nostro "SI" a Gesù senza la Croce, che ha portato Lui per primo, e per amore nostro.
La Croce sono le nostre miserie, la nostra piccolezza, le prove dalle quali saremo tartassati, le difficoltà nei rapporti umani, le incomprensioni, ma nessuna cosa potrà mai separarci dall'amore di Cristo.
Accogliere la Croce con amore ed umiltà, e portarla con Gesù, significa divenire ed essere veramente suo discepolo. Proprio in questi giorni noi celebriamo l'esaltazione della Santa Croce e la festa della Vergine Addolorata. Guardando la Croce di Gesù e meditando i dolori di Maria, comprendiamo che ogni sofferenza e prova non è fine a se stessa, ma è un disegno straordinario di Dio per condurci a vette ben più alte, alla santità. Oggi pomeriggio nell'andare all'ospizio a celebrare la liturgia della Parola, come ogni settimana, mi sono intrattenuto a parlare come sempre con i ricoverati, e in particolare oggi con una di loro, nata diversamente abile e con in seguito altri grossi problemi. Ella è vissuta per anni al Cottolengo di Torino. Quanta serenità in questa creatura, crocifissa sulla dura croce della sofferenza. Ella ha compreso che la sua sofferenza è un dono. Mi sono ricordato anche di Clotilde Coppola di Roccapiemonte, morta in odore di santità, e vissuta per più di 30 anni immobile a letto e con incredibili sofferenze. Nella Croce hanno trovato la loro sublime vocazione alla santità, perché la Croce di Cristo e la loro croce diventano insieme sostegno e purificazione per il mondo.
Proprio per questo il Papa nel chiederci di pregare per la pace, ci ha indicati la Croce come mezzo e luogo di pace. Il mondo non vive nella pace, perché è inquieto e si lascia corrompere da questa corsa sfrenata al potere, al denaro, al godere. Non c'è più posto per Dio nel cuore di tanti uomini, e dove non c'è Dio non può esserci né la pace, e tantomeno l'amore e la carità.
Non deve farci paura la nostra debolezza, la nostra croce, quella spina dolorosa e fastidiosa che entra nella nostra carne, lasciamoci portare da Dio. Troviamo il coraggio di saper rinunciare a tutto, trovando la vera pace in Lui. Proprio come ci indica Sant'Agostino: il nostro cuore è senza pace finché non riposa in te.
Non possiamo farci santi senza abbandonarci alla misericordia e all'amore di Dio. Chi può conoscere i segreti e la volontà di Dio? Noi siamo appesantiti dalla nostra miseria e povertà, e solamente Dio con il suo Santo Spirito può illuminarci e condurci sulla via del bene.
Non facciamoci giudici l'uno dell'altro, ma aiutiamoci l'un l'altro a portare la croce e a camminare sulla via del bene. Così costruiremo la pace.
Se tutti quelli che governano il mondo guardassero di più alla croce, non avrebbero tempo per pensare alla guerra. Se ogni uomo o donna della terra fosse abbracciato alla croce, piuttosto che alla propria superbia, non ci sarebbero più la violenza, il rancore, la maldicenza, le divisioni.
Allora ascoltando l'invito del Papa, e continuiamo a pregare per la pace, consapevoli che essa deve nascere e crescere per primo nel nostro cuore, nei nostri ambienti, nelle nostre famiglie e comunità, nei nostri rapporti personali e amicali. Mettiamo da parte il nostro egoismo, la nostra smania di possedere le cose e le persone, il nostro crederci importanti. Facciamo crescere Dio nella nostra vita. Abbracciamo la Croce. È importante che noi diventiamo piccoli, per far diventare grande Dio nella nostra esistenza.
Continuiamo a pregare per la nostra pace, per la pace nella Chiesa, per la pace nel mondo intero.

Видео Preghiamo per la Pace канала Massimo Cuofano
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11 сентября 2013 г. 20:08:53
00:41:13
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