Tumore alla Prostata: il ruolo della Risonanza Magnetica Multiparametrica

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Il tumore alla prostata è il secondo tumore per incidenza nella popolazione maschile, ma un valore elevato di PSA non può essere considerato sufficiente per far sospettare la presenza di una neoplasia, in quanto valori alterati di PSA possono essere legati ad altre condizioni infiammatorie come una prostatite, o semplicemente al fisiologico ingrossamento della ghiandola col passare degli anni, l'ipertrofia prostatica benigna. In passato nei casi di valori elevati di PSA si effettuava una ecografia transrettale - che oggi ha perso significato - e delle biopsie che però potevano non essere sufficienti a dirimere il dubbio, mentre oggi è a disposizione un esame strumentale estremamente raffinato e completo, la risonanza magnetica multiparametrica, che fornisce preziose informazioni. E per conoscere meglio questo esame abbiamo incontrato il Prof. Riccardo Manfredi, Direttore della Radiologia Diagnostica e Interventistica Generale della Fondazione Policlinico A. Gemelli di Roma che ci ha spiegato come la risonanza multiparametrica sia un esame che fornisce ai clinici indicazioni più attendibili rispetto alla presenza di un tumore ed è in grado di guidare con maggior precisione la zona in cui eventualmente sia necessario compiere dei prelievi bioptici. Ma la risonanza multiparametrica non ha un ruolo solo nella fase diagnostica perchè nel caso in cui sia confermata la presenza di un tumore ma la biopsia riveli un basso grado di aggressività sempre più oggi sia avvia il paziente a quella che viene definita sorveglianza attiva per verificare la stabilità della lesione nel tempo e poter periodicamente controllarne l'andamento con la risonanza multiparametrica è un vantaggio e una sicurezza sia per il clinico che per il paziente.
Un'ulteriore indicazione, al momento non ancora nella pratica clinica, ma che ci si augura possa presto diventarlo, è l'utilizzo della risonanza anche nel planning pre operatorio nel caso sia necessario ricorrere ad una prostatectomia radicale, perchè può orientare meglio il chirurgo al fine di risparmiare i nervi che circondano la prostata, per prevenire due condizioni che possono talvolta essere conseguenza dell'intervento radicale, e che sono impotenza ed incontinenza. Un esame molto importante, che non necessita neanche più di mezzo di contrasto se non per chi abbi già subito un intervento, che viene eseguito entrando nella macchina dalla parte dei piedi così da non dare problemi a chi soffra di claustrofobia e che non richiede neanche più l'uso di una bobina da inserire nel retto. Un esame che oggi è riservato ad alcuni selezionati pazienti - sarà l'urologo a stabilire se un solo rialzo di PSA é comunque motivo per avviare un paziente ad ulteriori accertamenti - ma che presto potrebbe essere un esame di screening per la diagnosi precoce al pari della mammografia o della colonscopia.

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