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Le bugie con le gambe lunghe (1x3) 1992

Se le bugie con le gambe corte sono quelle puerili, quelle dei bambini, cosa sono Le bugie con le gambe lunghe? Il grande Eduardo De Filippo non aveva dubbi: sono quelle che «tutti noi dobbiamo aiutare a camminare per non far cadere l’impalcatura della società» (Eduardo nell’intervista a Sergio Romano). Ed ecco, allora, una splendida partitura sul tema della verità e della menzogna. Ideata prima della guerra, Le bugie con le gambe lunghe venne completata alla fine del 1946, subito dopo la messa in scena a Napoli di Filumena Marturano e come soluzione di emergenza, nel caso che quest’ultima commedia non dovesse incontrare presso il pubblico delle altre piazze il successo sperato. Le cose, fortunatamente, andarono in ben altro modo e Le bugie venne presentata solo un anno più tardi. Dopo il debutto a Bari nel dicembre del 1947, la prima romana all’Eliseo (14 gennaio 1948) richiamò un pubblico foltissimo e mondano, allertato dagli straordinari successi delle ultime stagioni (Napoli milionaria!, Questi fantasmi!, Filumena), che finalmente riconoscevano a pieno a Eduardo quel titolo di autore troppo a lungo messo in ombra dalle sue doti di attore. Eduardo raccontò che per uno dei personaggi, Benedetto Cigolella, si ispirò ad un uomo veramente esistito che aveva fatto fortuna durante la guerra e la cui la moglie si era innamorata di un ufficiale americano. La storia ambientata nella Napoli dell'immediato dopoguerra, in cui la gente si ingegnava in tutti i modi per sfuggire alla miseria, vive dei reciproci intrighi che alcune coppie intrecciano intorno a Libero Incoronato, un uomo onesto, modesto, insieme dignitoso e fiero, la cui vita tranquilla viene sconvolta dai vicini che tentano in ogni modo di coinvolgerlo, suo malgrado, nelle loro squallide vicende. Ostinato a smascherare le clamorose falsità di cui è testimone, Libero finirà per adeguarsi in modo provocatorio alla regola generale, rilanciandola e amplificandola fino al paradosso. Ripresa più volte, negli anni cinquanta e settanta, rappresentata spesso nell’Europa dell’Est (forse anche per il suo carattere antiborghese), Le bugie con le gambe lunghe è stata messa in scena nel 1990 da Giancarlo Sepe per la compagnia di Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice, allestimento che ha avuto anche un’edizione televisiva trasmessa da Raidue il 21/9/1992.

Personaggi e interpreti:
Costanza: Isabella Salvato; Carmela: Marina Ruffo; Graziella: Tatiana Winteler; Libero Incoronato: Aroldo Tieri; Roberto Perretti: Nicola Di Pinto; Olga Cigolella: Giuliana Lojodice; Benedetto Cigolella: Gianni Parisi; Cristina, madre di Olga: Clara Bindi
Guglielmo Caputo: Julio Solinas; Angelina Trombetta: Eliana Lupo

Trama:
Il protagonista è Libero Incoronato, esperto di francobolli e di mestiere fa il consigliere filatelico. Conduce una vita modesta dividendo l’appartamento, al quinto piano di un palazzo-alveare, con la sorella Costanza. Libero è convinto che, dopo l’esperienza della guerra, siano finalmente scomparse tutte le finzioni e le ipocrisie. Ben presto invece dovrà rendersi conto che la società si regge ancora sulle bugie e sugli inganni che gli uomini si perpetrano reciprocamente. Libero è innamorato di Graziella, una ragazza con un passato discutibile e con cui non vuole unirsi poiché questo manderebbe a monte il matrimonio di sua sorella con l’anziano Roberto Peretti, un individuo squallido che vuole sposarsi per poter avere in casa “la più fedele delle serve”. Suo malgrado Libero viene coinvolto nelle vicende di una coppia di inquilini del palazzo, Benedetto e Olga. I due dopo una lite si rivolgono a Libero per chiedergli consiglio. Benedetto vive, per lavoro, lontano da Napoli e la moglie non intende raggiungerlo; l’uomo confessa poi che ha messo incinta una cameriera. Allontanatosi Benedetto, Olga confida invece di voler fuggire con un ufficiale americano con il quale ha una relazione. L’ufficiale però abbandona Olga incinta, e questa, non potendo attribuire la paternità al marito assente, circuisce Libero. Benedetto, per opportunità accetta il figlio non suo. Alla festa per il battesimo del bambino, Libero, vedendo il trionfo dell’ipocrisia, presenta Graziella come ricca ereditiera, costringendo gli invitati ad accettarla.

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4 августа 2015 г. 11:08:09
00:51:04
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