La storia di Fausta Finzi. Sopravvissuta a Ravensbrück
In occasione del Giorno della Memoria pubblichiamo un estratto della video-intervista del 2001 a Fausta Finzi, cittadina vimercatese fino al momento della sua scomparsa, avvenuta nel giugno del 2013. In gioventù la sig.ra Finzi, poiché figlia di padre ebreo, visse la drammatica esperienza della deportazione nel lager femminile di Ravensbrück, dove più di 100.000 donne vennero negli anni imprigionate in condizioni di vita disumane e costrette a lavori forzati.
IL VIDEO
"La storia di Fausta Finzi. Sopravvissuta del campo di concentramento di Ravensbrück"
Regia: Jurij Razza. Riprese: G. Baragetti.
Da un'idea di M. Bartesaghi.
Una produzione del Comune di Verderio Superiore. Anno 2001.
Estratto a cura del MUST. Montaggio: B. Motta. Anno 2013.
CHI ERA FAUSTA FINZI
Ebrea milanese nata nel 1920, fu arrestata insieme al papà Edgardo il 22 aprile 1944, deportata a Fossoli e successivamente in Germania, nel lager femminile di Ravensbrück. Mentre il padre morì nella camera a gas di Auschwitz-Birkenau al suo arrivo, il giorno 6 agosto 1944, Fausta rimase internata per 265 giorni fino all’evacuazione del campo il 28 aprile 1945.
Rientrata in Italia, si è chiusa per sessant’anni in un silenzio ostinato, rotto soltanto dalle due testimonianze audiovisive concesse nel 1996 al Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano e nel 1998 alla fondazione Survivors of the Shoah di Steven Spielberg.
Due anni dopo, nel 2000 acconsentì ad una intervista per la Commissione Cultura del Comune di Verderio Superiore e, in occasione della Giornata della Memoria del 2002, affrontò per la prima volta il pubblico, a Vimercate e, poco dopo, a Lecco nell’ambito della mostra “La Memoria”. Proprio da quest’ultima esperienza nacque e prese corpo l’idea di pubblicare il diario della marcia.
Fausta Finzi ha pubblicato due libri, per tenere viva la memoria, uno nel 2003 Varcare la soglia e uno nel 2006 A riveder le stelle, una singolare testimonianza nella quale l’oggi – ovvero il resoconto tardivo della propria prigionia e le riflessioni sul significato più intimo di tale esperienza – si mescola con il passato con il “tempo di allora” fermato nel diario del 1945 scritto poco prima della liberazione.
Nel 2016 l'Amministrazione comunale di Vimercate ha dedicato a Fausta Finzi una speciale targa, cosiddetta “pietra d'inciampo”, posizionata davanti a quella che fu la sua dimora vimercatese, in cui visse gli anni della maturità e della vecchiaia e dove ritrovò il coraggio, dopo anni di silenzio, di raccontare la sua esperienza di deportazione.
Venerdì 27 gennaio 2017 verrà presentato il progetto "Sulla riva del lago" a cura di Jurij Razza per la realizzazione di un documentario sulla storia di Fausta Finzi e di altre cinque donne ebree, sopravvissute al campo di Ravensbrück. Per maggiori informazioni: www.museomust.it/drupal/eventi/2701-sulla-riva-del-lago
IL GIORNO DELLA MEMORIA
Il 27 gennaio di ogni anno ricorre il Giorno della Memoria, una ricorrenza internazionale in commemorazione delle vittime del nazismo, dell’Olocausto e in onore di coloro che a rischi della propria vita hanno protetto i perseguitati.
Forse non tutti sanno perché si festeggia in questa data: il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa sono arrivate alla città polacca di Auschwitz, scoprendo il campo di concentramento e liberandone i superstiti. In questa occasione, la scoperta del campo e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazista.
Il ricordo della Shoah è celebrato il 27 gennaio anche in Italia in accordo alla legge 211 del 20 luglio 2000 dove si dice: «La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all'articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere.»
Видео La storia di Fausta Finzi. Sopravvissuta a Ravensbrück канала MUST Museo del territorio
IL VIDEO
"La storia di Fausta Finzi. Sopravvissuta del campo di concentramento di Ravensbrück"
Regia: Jurij Razza. Riprese: G. Baragetti.
Da un'idea di M. Bartesaghi.
Una produzione del Comune di Verderio Superiore. Anno 2001.
Estratto a cura del MUST. Montaggio: B. Motta. Anno 2013.
CHI ERA FAUSTA FINZI
Ebrea milanese nata nel 1920, fu arrestata insieme al papà Edgardo il 22 aprile 1944, deportata a Fossoli e successivamente in Germania, nel lager femminile di Ravensbrück. Mentre il padre morì nella camera a gas di Auschwitz-Birkenau al suo arrivo, il giorno 6 agosto 1944, Fausta rimase internata per 265 giorni fino all’evacuazione del campo il 28 aprile 1945.
Rientrata in Italia, si è chiusa per sessant’anni in un silenzio ostinato, rotto soltanto dalle due testimonianze audiovisive concesse nel 1996 al Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano e nel 1998 alla fondazione Survivors of the Shoah di Steven Spielberg.
Due anni dopo, nel 2000 acconsentì ad una intervista per la Commissione Cultura del Comune di Verderio Superiore e, in occasione della Giornata della Memoria del 2002, affrontò per la prima volta il pubblico, a Vimercate e, poco dopo, a Lecco nell’ambito della mostra “La Memoria”. Proprio da quest’ultima esperienza nacque e prese corpo l’idea di pubblicare il diario della marcia.
Fausta Finzi ha pubblicato due libri, per tenere viva la memoria, uno nel 2003 Varcare la soglia e uno nel 2006 A riveder le stelle, una singolare testimonianza nella quale l’oggi – ovvero il resoconto tardivo della propria prigionia e le riflessioni sul significato più intimo di tale esperienza – si mescola con il passato con il “tempo di allora” fermato nel diario del 1945 scritto poco prima della liberazione.
Nel 2016 l'Amministrazione comunale di Vimercate ha dedicato a Fausta Finzi una speciale targa, cosiddetta “pietra d'inciampo”, posizionata davanti a quella che fu la sua dimora vimercatese, in cui visse gli anni della maturità e della vecchiaia e dove ritrovò il coraggio, dopo anni di silenzio, di raccontare la sua esperienza di deportazione.
Venerdì 27 gennaio 2017 verrà presentato il progetto "Sulla riva del lago" a cura di Jurij Razza per la realizzazione di un documentario sulla storia di Fausta Finzi e di altre cinque donne ebree, sopravvissute al campo di Ravensbrück. Per maggiori informazioni: www.museomust.it/drupal/eventi/2701-sulla-riva-del-lago
IL GIORNO DELLA MEMORIA
Il 27 gennaio di ogni anno ricorre il Giorno della Memoria, una ricorrenza internazionale in commemorazione delle vittime del nazismo, dell’Olocausto e in onore di coloro che a rischi della propria vita hanno protetto i perseguitati.
Forse non tutti sanno perché si festeggia in questa data: il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa sono arrivate alla città polacca di Auschwitz, scoprendo il campo di concentramento e liberandone i superstiti. In questa occasione, la scoperta del campo e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazista.
Il ricordo della Shoah è celebrato il 27 gennaio anche in Italia in accordo alla legge 211 del 20 luglio 2000 dove si dice: «La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all'articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere.»
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25 января 2017 г. 21:06:22
00:10:23
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