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Moto bolognesi del Dopoguerra: la motorizzazione popolare (1946-1950)

L’Italia, uscita dalla guerra, è impegnata in un grande sforzo di ricostruzione del suo tessuto sociale, politico ed economico. La faticosa ripresa produttiva vede nella motoristica a due tuote uno dei settori più attivi e vitali, sia in ambito industriale che artifgianale. Venuta meno la necessità di veicoli da trasporto a tre ruote, a fronte di una grande disponibilità di residuati bellici, e caduta drasticamente la richiesta di motociclette, la produzione si incentra soprattutto sulla proposta di micromotori da applicare alle biciclette o a telai appositamente predisposti. Il loro costo contenuto ne decreta il successo immediato, con la nascita in tutto il paese di decine di ditte costruttrici e soprattutto di una miriade di artigiani che si cimentano in produzioni di telai cui, una volta applicato un motore, danno il loro nome.

Bologna è protagonista, in posizione di primo piano, di questo fenomeno di motorizzazione diffusa. Sono ben 49 le ditte attive nel quinquennio post-bellico.
Si affaccia in questo settore produttivo la Ducati realizzando, dapprima su livenza della torinese S.I.A.T.A., quindi in proprio, il Cucciolo, uno dei micromotori cui – insieme a pochi altri, come il Mosquito o l’Alpino – viene riconosciuto il merito di aver contribuito all’affermazione della “motorizzazione popolare” in Italia.
Vi sono anche marche dal glorioso passato, come M.M. e C.M che, dopo aver subito gravi danni durante i bombardamenti della città, cercano di riconquistare la posizione a loro riconosciuta nel panorama motociclistico nazionale.

A livello sportivo Moto Morini e F.B, già presenti nel periodo prebellico con i loro motocarri, primeggiano in Italia e all’estero. La Morini esordisce con la sua prima motocicletta, una 125 che la lancia nel mercato nazionale e in campo sportivo: in Italia, nel dopoguerra, è protagonista di un gran numero di successi e vincitrice del Campionato Italiano nel 1948 e 1949. In ambito internazionale si impone la Mondial, emanazione della milanese F.B, ma progettata e interamente costruita a Bologna, che si aggiudica il Campionato del Mondo nel 1949 e 1950.

Altre marche, Cimatti, Malaguti, Testi, Verlicchi, già conosciute ed apprezzate per la costruzione di biciclette, sono avviate a conquistarsi uno spazio importante nei decenni successivi, anche nel settore della subfornitura. Nel variegato panorama della componentistica trovano il loro spazio ditte come Marzocchi (che inizia con il motore ausiliario Grillo e la moto Idroflex) e Verlicchi, con prodotti di grande qualità.

Видео Moto bolognesi del Dopoguerra: la motorizzazione popolare (1946-1950) канала Museo del Patrimonio Industriale
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13 мая 2020 г. 12:40:30
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