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Pensionati italiani in Bulgaria. Ulteriori inganni. RADIO ROMA TV EXTRA 18 luglio 2024 Avv. M. Kòsa

LO STATO NON FINISCE DI INGANNARE I PENSIONATI ITALIANI IN BULGARIA.

A. INTERPELLO RISUSCITATO DOPO 4 ANNI.
Dal punto di vista impositivo, tutti gli Stati europei (ma quasi tutti gli Stati del mondo) hanno sottoscritto delle Convenzioni bilaterali per evitare la doppia imposizione e l’evasione, e quindi Italia ha sottoscritto anche con la Bulgaria.
Circa un anno fa, INPS, a seguito di un parere dell’Agenzia delle entrate (risposta all’interpello), dopo 35 anni di consolidata prassi, ha deciso di non applicare più la Convenzione e riprendere D’IMPROVVISO a tassazione in Italia le pensioni che prima ha regolarmente detassato (che a nostro avviso è un vero inganno da parte della pubblica amministrazione).
Diventa un po' curioso che INPS, anziché applicare la Convenzione (con tutte le valutazione del caso e coordinamento al sistema), ha deciso di applicare il parere dell’Agenzia dell’8.3.2024 (attenzione alla data) – di un direttore economista e non giurista, peraltro su questione differente (su pensione di natura ibrida e non privata).
LA PRIMA NOVITÀ che vogliamo condividere con chi ci segue è che a seguito di accesso agli atti presso l’Agenzia, la quale in prima battuta invocando la privacy ha cancellato le date, abbiamo scoperto che l’interpello è stato presentato addirittura nel 2019.
E quindi ciò apre a due ipotesi:
1. Che la risposta è taroccata – finta, inventata, per ragioni strumentali;
2. O se è effettivamente fornita ad un interpello risuscitato dopo 4 anni e quindi tardivamente significa accoglimento delle ragioni e prospettazioni del contribuente (e quindi è favorevole al pensionato).
È quindi, ci domandiamo ulteriormente… che motivo ha la pubblica amministrazione a mettere in atto queste azioni poco trasparenti? Far perdere ulteriormente la fiducia dei cittadini negli organi dello Stato.

B. LA BULGARIA HA CHIESTO ALL’ITALIA LA REVISIONE DELLA CONVENZIONE.
Intanto, per quanto riguarda le azioni giudiziarie, i tribunali sono divisi.
• il reddito di questi pensionati sono sottoposti ad imposizione, secondo il principio di fiscalità internazionale “word wide taxation” in Bulgaria (perché fiscalmente residenti li), che l’Agenzia delle entrate bulgara, senza problemi, certifica e,
- siccome la Convenzione, secondo la nuova interpretazione non viene applicata, la pensione di questi soggetti essendo di fonte italiana, ora è tassata anche in Italia.
• è chiara la configurazione di una ipotesi di doppia imposizione, che riguarda non solo i pensionati, ma tutti gli italiani (tutte le categorie di contribuenti), che si trasferiscono in Bulgaria e non sono in possesso della cittadinanza bulgara;
- la possibilità della doppia imposizione dissuade queste persona dal trasferirsi in Bulgaria e quindi limita indirettamente una serie di libertà previste nel Trattato,
- inoltre, il criterio della “cittadinanza” per potere beneficiare della Convenzione è chiaramente discriminatorio (gli italiani per un handicap razziale non possono beneficiare della Convenzione) ed irragionevole, perché non è criterio di imposizione e come dire: “applichiamo la convenzione per chi ha gli occhi verdi”, che nulla c’entra con la tassazione, è follia!

Eh bene, LA SECONDA NOVITÀ è quella che abbiamo ricevuto una comunicazione da parte dell’Agenzia delle entrate bulgara, con cui ci informa che proprio per le suddette ragioni la Bulgaria, già dal 2020, chiede all’Italia di revisionare la Convenzione, al fine di evitare interpretazioni strane e conseguenti sanzioni da parte della Commissione europea, ma Italia ha rifiutato i negoziati, nonostante la Bulgaria le avesse rappresentata la chiara situazione di doppia imposizione.
Comunque, la Bulgaria applica la Convenzione in maniera corretta, in linea con il diritto europeo e sistema di tassazione internazionale, contrariamente all’Italia.
Ci preoccupa quindi anche questo atteggiamento.

C. DENUNCIA ALLA COMMISSIONE EUROPEA.
Appunto, perché Italia è cosciente della situazione di illegittimità, ma intende rinviare al più tardi possibile gli interventi, la nostra associazione Pensionati italiani in Bulgaria ha presentato denuncia contro lo Stato italiano alla Commissione europea, per violazione di normative europee.
Nei 12 mesi successivi, la Commissione valuterà la denuncia e deciderà se avviare una procedura formale di infrazione nei confronti dell’Italia, anche perché ha un potere discrezionale in questo senso.
Speriamo che almeno la richiesta di chiarimenti da parte della Commissione induca le autorità competenti ad intervenire.

Associazione Pensionati Italiani in Bulgaria. Avv. Margherita Kòsa.

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