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Le Streghe della notte di Gian Piero Milanetti Джан Пьеро Миланетти НОЧНЫЕ ВЕДЬМЫ

Lyrics
Hanno volti puliti, di prima del trucco e della televisione,
Quegli sguardi aperti di vergini che non sanno passioni,
Pose composte e quell'aria per bene da signorina.
Si chiamano Lidya, Katya, Tanya, Dina ed Irina.
Figlie del popolo, classe operaia, l'orgoglio di Stalin,
Pronte a partire come volontarie per un paio di ali
Su aerei in legno, coperti in tela, e senza corazza
Contro quei biondi profeti ariani d'una nuova razza.

II

Navigatori, piloti e armieri, eran più di duecento,
Un reggimento, il cinque-otto-otto, da bombardamento
Schierato al fronte, forgiato al gelo e al combattimento,
Contro un nemico, invitto e duro anche più del cemento
Ma poi aggraziate, raggianti e allegre anche se infagottate
Dentro a divise fatte per uomini e anfibi sformati,
Senza più gonne, collane, anelli e trecce tagliate
Corte, più corte, per farle fin troppo uguali a soldati

III

"Streghe della notte": così le chiamavano gli altri aviatori
Creature del buio, per loro la tenebra aveva colori.
Erano il rombo, che scuote il cielo d'oscuri tremori,
Il tuono, la folgore, il lampo improvviso che accende il terrore.
Anche accecate dai fasci abbaglianti dei riflettori
O silenziose come falene, spenti i motori,
Spandevano lutti come neri angeli sterminatori.
Mutavano in incubi i sogni di gloria dei loro invasori.

IV

Ma un nemico ostinato, un nemico accanito, non si dà mai per vinto
Come un ragno che tende la tela vischiosa di traverso al vento
E lancia su in cielo fiori che brillano di luci mortali
Che accendono roghi, dilaniano vite e mozzano ali!
E poi vanno in volo gli assi premiati con "croci di ferro",
Su caccia notturni che forano il buio come un pipistrello.
E in un'infinita partita a dadi contro la sorte
Per loro volare è danzare in tondo insieme alla morte!

V

E bruciano in roghi prigioniere del cielo come stelle comete
O misurano il vuoto, non ancora donne, con gli anni spezzati
Di molte non resta che un fuoco fatuo o foto ingiallite
O lettere scritte su carta di guerra per madri impazzite
Ma un vero pilota non chiude le ali se ha il cuore pesante
E il cielo contende a chi lo voleva una cappa opprimente
Su quei biplani conquistano il cielo sopra a Berlino
E tracciano scie come bianchi binari del loro destino!

VI

Streghe della Notte, ad una ad una riprendono il volo!
Se ne vanno in silenzio, raggiungono le altre che aspettano in cielo.
E nel buio profondo, sulla steppa infinita, le scambi per stelle.
Sono i fiocchi di neve che quando è Natale ti sfioran la pelle.
Ne senti la voce, nel vento che soffia tra tombe di guerra,
Se grida la rondine perché torna a fiorire la terra.
Se pure di loro non trovi mai traccia nei libri di storia,
Per sempre vivranno nel bel paradiso di chi non ha gloria.

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15 февраля 2014 г. 1:47:16
00:07:09
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