La minaccia che Ben Simmons costituisce per l'NBA

In questa calda e vuotissima offseason sono poche le cose che ci stanno tenendo interessati al mondo NBA. Nell’attesa che torni la stagione, le partite e le Storylines, durante questo periodo di stop, come in tutte le offseason, il mercato è l’unica cosa che suscita interesse e ci costringe a tenere gli occhi puntati sulla lega, sebbene sia ferma. Questa estate abbiamo visto diverse trade interessanti, molte squadre rinforzarsi e altre perdere giocatori forti. Ora, alla fine di questo intenso periodo di scambi, più o meno tutte le squadre sono pronte a dare il via alla regular season con i loro roster. Dico più o meno perché effettivamente c’è una situazione che rimane irrisolta: l’uomo che doveva essere il primo ad essere scambiato, che è da un mese fuori squadra e che è in rotta assoluta con la società, Ben Simmons, non ha ancora trovato dove accasarsi, e i Sixers una contropartita che li soddisfi. Le due parti sono più lontane che mai, e più in crisi che mai, con il play australiano che, tramite il suo agente, ha comunicato che non intende discutere con la dirigenza dei 76ers, e che non intende vestire più la maglia di Philadelphia, a qualsiasi costo. Questo stato delle cose non fa contento nessuno, e la franchigia della città dell’amore fraterno è alla disperata ricerca di un accordo che permetta di superare queste turbolenze prima di metà Ottobre, e che quindi si possa iniziare la stagione avendo risolto questo conflitto. Tuttavia, secondo me, chi dovrebbe essere più preoccupato per la condizione in cui sta versando questa situazione in particolare ma in generale il mercato, è la dirigenza NBA, né più né meno che Adam Silver.

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