Azioni dirette in custodia della natura: gli stagni per anfibi e la burocrazia.

Ricostruire il ponte tra uomo e natura vuol dire agire direttamente e consapevolmente compiendo opere benefiche, secondo i principi della responsabilità personale e dell'azione conseguente.
Ricreare 3 stagni dove specie protette hanno potuto trovare rifugio, si coniuga nella direzione di non delegare la tutela ambientale soltanto a corpi militari e scientifici. Per tali istituzioni infatti, il cittadino deve restare immobile, anche nella possibilità che possa essere sensibilizzato o che già sia ecologiamente preparato.
Invece, per ricostruire quel legame perduto, la cura verso gli ecosistemi deve partire necessariamente dai pensieri e dalle azioni di ognuno di noi. La conoscenza degli ecosistemi naturali, considerata solo esclusiva degli organi competenti, deve tradursi in una capacità di distribuzione del sapere e di coordinamento, non in una gerarchia dove nulla è concesso senza progetti, finanziamenti e titoli, rendendo il sapere un mero mezzo coercitivo.

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