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le voci dei senza tetto a Milano

video di Claudio Bernieri , musiche di Luciano D'Addetta
Di notte, ai tempi della pandemia, piazza Duomo appare deserta, ma non è così: sotto i portici, fino a san Babila, sono almeno duecento i senza tetto che alloggiano col sacco a pelo in ricoveri di fortuna: compaiono con le loro tende e i loro cartoni verso le 20, quando i negozi chiudono. Ogni lunedi sera è festa, arrivano i volontari della Protetto che distribuiscono pasti caldi. Sono ex operai, un mungitore, un meccanico, un portiere d’albergo, una body guard, un capo chef : ecco i nuovi disoccupati, i neo clochard non per scelta romantica ma per necessità che popolano, invisibili di giorno, le notti milanesi, una movida di disperazione accanto alle vetrine del Quadrilatero della moda. Eppure basterebbe poco per toglierli almeno dal freddo: alloggiarli in una ex caserma dismessa. Un appello che Domenico, un operaio disoccupato che dorme su una panchina da un anno, rivolge al signor Sindaco.
“Salga su un monapattino e faccia un giro qui in san Babila,” aggiunge Marco Augusto, ex parà
della Col Moschin in Somalia, poi muratore e mungitore nel bergamasco : ora, disoccupato,
vive in una tenda insieme al suo cane, i virtuali servizi igienici in una bottiglia vuota di
minerale. Alloggia in un vicoletto accanto alla Rinascente. Nessuno ha mai ascoltato Marco
Augusto, Domenico e tanti altri : ecco i loro racconti. Nella prossima puntata, la cronaca di un
pasto caldo a mezzanotte nella banlieu intorno al Duomo.

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17 ноября 2020 г. 14:51:20
00:25:07
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