Il Naufragio di Steccato di Cutro, le testimonianze dei volontari della Croce Rossa

La tragedia a Steccato di Cutro, avvenuta all’alba di una grigia domenica di Febbraio, quando un’imbarcazione, nella quale si trovava un folto ed indeterminato numero di migranti, partito, dalla lontana Turchia, verso la nostra terra, nel tentativo di trovare un sereno rifugio, si è purtroppo scontrata con la ferocia e l’intensità del mare , spezzandosi a soli pochi metri dalla battigia e dirigendo le speranze e il futuro di chi l’occupava, verso una tragica quanto nefasta realtà.
Fin dalle prime ore del disastro, i nostri volontari hanno assistito ad uno scenario apocalittico guardando ciò che il mare riusciva a restituire: un ammasso di legni, detriti, persone che cercavano aiuto e chi purtroppo non ce l’ha fatta. Hanno cercato di soccorrere più persone possibili, incuranti del pericolo e cercando, per quanto possibile, di mettere in secondo piano le emozioni ed agendo secondo il dovere che attiene al soccorritore. Tra gli sfortunati, molte famiglie, donne, uomini, ragazzi e soprattutto bambini, alcuni di loro si sono salvati, ma di tanti altri, oggi purtroppo, si contano soltanto i cadaveri.
La Croce Rossa italiana, addestra i suoi volontari a tali emergenze, ma una tragedia del genere a Crotone non si era mai registrata! Oggi c’è strazio, tanta tristezza ma soprattutto un forte sentimento di rabbia ed impotenza! È difficile accettare il fatto di non esser riusciti a salvare anime pure, indifese e piene di speranza. Lanostra preghiera oggi è rivolta alle vittime di questa incomprensibile tragedia e il nostro supporto ai loro familiari:persone affrante dal dolore le cui urla strazianti resteranno come monito, nei nostri cuori, dell’orrore di chi ha vissuto e toccato con mano l’inconsolabile e incolmabile vuoto di una vita infranta ed ormai senza futuro.

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