Il Tìir georgiano in 16 capitoli, film di Renato Morelli

Introduzione 00:00
1 Antefatti 3:14
2 Mravalzhamier 17:37
3 Gelati 26:04
4 Merisi 33:12
5 Mitspiri 40:34
6 Svaneti 1:00:52
7 Supra a Lakhushdi 1:08:26
8 Lakhushdi 1:28:19
9 Mestia 1:34’:00
10 Happy birthday 1:48:46
11 Imprevisto 1:55:01
12 Black Sea Folk Festival 1:58:31
13 Tbilisi 2:02:56
14 Supra a Tbilisi 2:06’:09
15 Mtskheta 2:11:08
16 Gran finale 2:14:26

titolo IL TiiR GEORGIANO
sottotitolo In sedici capitoli
produzione e regia Renato Morelli
riprese Sara Maino, Stefano Menin, Renato Morelli
montaggio Renato Morelli
anno 2018
durata 137'

Nel 2017 trenta cantori tradizionali di Premana (metà dei quali over 65) sono andati in Georgia - invitati dall’ensemble georgiano Adilei - per un viaggio “canoro” e culturale alla scoperta del canto polifonico georgiano ( il primo “patrimonio immateriale dell’umanità” ad essere inserito nella lista UNESCO, nel 2001).
L’idea di questo viaggio nasce nel 2014, nel corso della presentazione a Premana del DVD Book di Renato Morelli VOCI ALTE - Tre giorni a Premana, pubblicato dalla Fondazione Levi di Venezia. Per quell’occasione Morelli invitò a Premana Sandro Natadze, il giovane leader dell’ensemble di canto georgiano Adilei, che aveva da poco conosciuto a Tbilisi. Profondamente emozionato dal canto dei Tre Re e dai Tiir premanesi, Natadze decise quindi di portare a Premana l’intero suo ensemble. Questo incontro (2016) fu talmente memorabile, da “imporre” un’ulteriore tappa “obbligata” a questo singolare interscambio canoro: portare i premanesi in Georgia, in tre regioni isolate e misteriose, dove il canto tradizionale è particolarmente vitale.
Un “sogno”, sulla carta impossibile, ma che si è concretizzato felicemente l’anno successivo.
Morelli (assieme ai due operatori Maino e Menin) ha documentato in sedici capitoli questa “spedizione canora”, condividendo con i cantori premanesi e georgiani (e con il duo Daltrocanto) vari momenti di canto spontaneo, in diversi contesti:
- all’interno dello storico monastero di Gelati, il più importante centro di canto liturgico ortodosso bizantino georgiano;
- nel piccolo villaggio di Merisi (regione Achara, al confine con la Turchia) dove i Turmanidze - famiglia di celebri cantori – hanno insegnato ai premanesi alcuni canti locali;
- nell’appartato villaggio di Mitspiri (regione Guria), altro importante centro di canto, dove, tra l’altro, l’intera popolazione si è mobilitata per “costruire” una strada e rendere così possibile una prima visita a Ukanaua, un complesso archeologico del quarto secolo, ricco di reperti vitivinicoli di straordinaria importanza, con anfore per la conservazione del vino (Kvevri) scavate direttamente nella roccia;
- nel misterioso e isolato villaggio di Lakhushdi in alto Svaneti (patrimonio materiale dell’umanità, eccezionale esempio di paesaggio montano con villaggi di tipo medievale, case-torri del XII secolo e antiche chiese ortodosse georgiane) dove le sorelle Chamgeliani organizzano spesso workshop internazionali di canto georgiano;
- a Mestia, capitale dell’alto Svaneti, con l’esecuzione di antichi inni della liturgia georgiana nella medioevale chiesetta affrescata Laghami (VIII-XIII secolo);
- sul mar Nero a Shekvetili con la partecipazione al Black Sea International Folk Festival;
- a Tbilisi dove i cantori hanno registrato dal vivo un CD-DVD in un memorabile concerto all’auditorium del Conservatorio, nell’ambito dell’European Seminar on Ethnomusicology (ESEM);
- infine nella straordinaria cornice della cattedrale Svetitskhoveli di Mtskheta, centro millenario della cristianità georgiana.
Questo viaggio musicale è stato cadenzato da innumerevoli momenti conviviali, fra tavole sontuosamente imbandite (Supra) e infiniti “brindisi” cantati (Mravalzhaimer), introdotti e chiosati dal capo brindisi (Tamada).

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