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I COLPEVOLI

Era il 2007, la mia carriera di giovane cortista procedeva a passo spedito. Dopo i primi lavori, fatti da principio da solo a casa con i famigliari e, anno dopo anno, con sempre più esterni coinvolti, ero finalmente arrivato a un grande traguardo: una produzione, un cast tecnico e artistico di professionisti e, soprattutto, la pellicola. Avevo poco più di 26 anni e l’occasione lasciava presagire un sostanziale avvicinamento all’agognato lungometraggio.
Abituato fino ad allora a piccoli set di meno di dieci persone, attori compresi, tutti ragazzi e perlopiù amici che partecipavano a titolo gratuito, mi ritrovai di colpo a gestire una troupe di oltre cinquanta individualità, adulti e con esperienze persino hollywoodiane, e con una produzione che sborsava fior fior di euro. Ricordo ancora nitidamente il primo ciak e io agitato che chiedo a bassa voce alla mia aiuto regista “spé com’è: motore, partito, ciak e poi io do l’azione, giusto?”
Vista la responsabilità, per la prima volta decisi di non ritagliarmi nessun ruolo d’attore e, come spesso in quei tempi, scelsi un soggetto piuttosto cupo. Le riprese durarono cinque giornate piene e furono faticose, sì, ma molto meno rispetto a quello che avevo patito in tutti i corti precedenti. Lavorare coi professionisti si rivelò molto più facile e snello rispetto alle immancabili disavventure cui ci si imbatte con gli amatori. E ci ripenso ogni volta che oggi qualche produzione mi fa la lezione “Sì tu hai esperienza di set del web, con poche persone e amici, ma con una troupe vera è un’altra cosa”. Infatti. Al secondo ciak, una volta prese le misure e il controllo del set, come è normale che sia tutti i reparti fecero correttamente il loro lavoro seguendo le mie indicazioni e tutto andò abbondantemente liscio.
Il corto si ritagliò un dignitoso spazio nei vari festival, ottenendo anche qualche riconoscimento, ma fu oscurato dai lavori di quei registi che allora dominavano la scena dei cortometraggi in Italia. Erano sempre gli stessi a ritrovarsi in concorso e vincitori nelle vetrine più prestigiose, quella generazione di registi miei coetanei che oggi quarantenni stanno contribuendo con i loro film allo stato di salute, qualitativo ed economico, del cinema italiano.
Quello che sembrava essere il passo decisivo per arrivare al mio primo film, si è rivelato poi l’ultimo capitolo delle mie ambizioni cinematografiche in patria. Se coloro i quali lo avevano prodotto poco dopo sprofondarono in un triste e tragico abisso di malaffare, altri – alcuni interpreti - sono andati incontro a un successo che tutt’ora prosegue. Dal canto mio, nei mesi successivi, avvicinatomi all’industria cinematografica, scoprì dinamiche che tutt’oggi mi restano inspiegabili e scoraggianti, e al contempo mi resi conto dei miei limiti caratteriali i quali mi spinsero così a farmi da parte, e in poco tempo a prendere senza alcun vero preavviso la decisione di lasciare Roma, l’Italia e i miei sogni di gloria in celluloide.
A rivederlo oggi, dopo tanto tempo, mi sembra un lavoro meno audace e fin troppo classico rispetto a quello che potrei aspettarmi dal me ventiseienne, ma non fatico a immaginare che all’epoca, vista l’imponente macchina produttiva, mi posi l’obiettivo di realizzare qualcosa di più pulito possibile, nella scrittura come nella messa in scena. Un’opera che in primis potesse farmi da concreto curriculum per il cinema professionale. Lo svolgimento in un tempo e luogo ben definito e limitato, le tematiche, il mischiare un po’ le carte coi toni e il desiderio di giocare con le aspettative e le domande dello spettatore, sono invece caratteristiche ancora attuali delle mie produzioni.
Piccolo aneddoto creativo: due anni prima in sala spopolava Jonathan Rhys Meyers vestito di nero col fucile in “Match Point” di Woody Allen. Mi era piaciuta talmente tanto quell’immagine che fu lo spunto per costruirci attorno una storia mia.
Ultima beffarda curiosità: ad oggi resta il mio unico lavoro oltre che in pellicola anche con una troupe e mezzi professionali. Eppure ne è sopravvissuto solo un file di infima qualità.

Видео I COLPEVOLI канала Svevo Moltrasio
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20 мая 2022 г. 19:21:29
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