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Inail e IIT, arriva Hannes la nuova mano protesica robotica

Roma, (askanews) - Maggiore durata della batteria, migliore capacità e performance di presa, costo ridotto di circa il 30% rispetto ai dispositivi attualmente in commercio. Sono queste le caratteristiche principali di "Hannes", la nuova mano protesica di derivazione robotica sviluppata dal Rehab Technologies Lab, il laboratorio congiunto nato nel dicembre 2013 dalla collaborazione tra l'Inail e l'Istituto italiano di tecnologia, con un nome omaggio al professor Hannes Schmidl, già direttore tecnico del Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio, a cui si deve l'avvio dell'attività di ricerca protesica e la prima protesi mioelettrica Inail-Ceca del 1965.
Il dispositivo, che senza necessità di intervento chirurgico
permetterà di restituire alle persone con amputazione dell'arto
superiore circa il 90% della funzionalità perduta, è stato
presentato a Roma dal presidente e dal direttore generale dell'Inail, Massimo De Felice e Giuseppe Lucibello, dal presidente e il direttore scientifico dell'IIT, Gabriele Galateri di Genola e Roberto Cingolani. Conclusioni affidate al al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano
Poletti, con il direttore generale Programmazione sanitaria del
Ministero della Salute, Andrea Urbani che ha portato i saluti del Ministro Beatrice Lorenzin, annunciando l'avvio dello studio in commissione per l'inserimento della mano robotica nei LEA.
Protagonista assoluto però Marco Zambelli, il paziente del Centro Protesi che ha testato per primo la nuova mano robotica:
"Per me la protesi è sempre stata un fattore estetico, ma essere coinvolti in un progetto di queste dimensioni mi ha però aperto un percorso nuovo, perchè tutto quello che avevo delegato alla mano sinistra si trasferiva nuovamente alla mano destra ed è un percorso non ancora finito".
Il dispositivo, che ha ottenuto il marchio CE come prodotto di classe 1 e sarà disponibile a partire dal 2019, è stato realizzato in due taglie e in versione destra e sinistra. È inoltre dotato di differenti soluzioni cosmetiche, con guanti di rivestimento diversificati per uomo a donna. Ma siamo solo al primo passo della protesica robotica, come conferma Roberto Cingolani, direttore scientifico dell'IIT:
"Queste tecnologie discendono da una tecnologia umanoide, quindi un intero corpo umano artificiale, per cui la mano è il primo dominio di applicazione ma stiamo già sviluppando insieme ai colleghi di Inail la parte alta del corpo, quindi protesi di braccia, esoscheletri per il movimento delle braccia, protesi di gambe ed esoscheletri per il movimento della gamba, quindi l'obiettivo è creare una matrice di tecnologie che possano assistere il paziente che ha perso la mobilità o gli arti con una tecnologia realmente usufruibile, di basso costo, e molto pratica".
Determinante il ruolo dell'Inail, con un approccio di grande sostegno all'innovazione tecnologica. Il direttore generale Giuseppe Lucibello:
"Noi abbiamo investito nella costruzione di una rete di eccellenza, l'IIT è forse il partner principale ma il Sant'Anna di Pisa, il Campus Biomedico di Roma, la Sapienza, il Politecnico di Milano sono partner con i quali stiamo lavorando alacremente e produrremo importanti risultati della ricerca, non solo nel campo della protesica e della riabilitazione, ma anche nel campo della salute e sicurezza, tutto ciò che serve in funzione preventiva a migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori".

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10 мая 2018 г. 21:51:17
00:03:27
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