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Guido Guidi sottotraccia. Un maestro della fotografia si racconta

“Nessuna metafora, solo attese”. È una frase scritta di pugno da Guido Guidi. Per chi vi ha accesso, si legge nel suo studio di Cesena, quasi nascosta, dietro l’antina di un armadio. Sembra un dettaglio distratto, registrato dallo spirito di osservazione dei curatori della sua mostra alla galleria milanese Viasaterna, Paola Nicolin e Marco De Michelis. Ma in realtà trattiene e ci svela in parte la poetica del maestro della fotografia italiana.

Uno sguardo, il suo, dalla vocazione concettuale, rivolto al paesaggio, all’architettura e alla città, ma non solo, come racconta il suo recente "Lunario, 1968-1999" (Edizioni Mack, Londra, 2020).

Nessuna metafora, quindi. Nessun racconto, aggiungiamo noi. Solo il tempo che indugia nei riflessi filtrati da una finestra o nei dettagli di una facciata o nei frammenti più scoloriti della realtà che lo circonda.

Guidi, classe 1941, nel 1959 allo IUAV di Venezia e al Corso Superiore in Disegno industriale segue i corsi di Bruno Zevi, Carlo Scarpa, Luigi Veronesi e Italo Zannier.

Per ascoltare l'intervista completa www.artaround.info.

Видео Guido Guidi sottotraccia. Un maestro della fotografia si racconta канала Art Around
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9 мая 2020 г. 20:55:38
00:04:54
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