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Plenum Cattedrale di Carrara - S. Andrea ap.

Il Campanile si innalza per 33 metri. Nella sua sommità, nella cosiddetta cella campanaria sono alloggiate le quattro campane di diverse proporzioni, intonazioni e pesi.
La più grande, detta comunemente il “Campanone”, dal 1888 portava incisa questa iscrizione: “Abbattendo la tirannide questo bronzo squillante al popolo annunziò la libertà e delle vinte pugne la novella auspice Vittorio Emanuele e Garibaldi”
Il 4 Novembre 1918, al termine della Prima Guerra Mondiale, suonato con irresistibile foga dal popolo, fu gravemente incrinato. Tolto, rifuso e collocato di nuovo nella sua sede nel 1923 ha la seguente dicitura, dettata dalla poetessa Cecilia Caro: “squillando pei cieli infiniti il Cantico dei Cantici, la Vittoria d’Italia, prigione contro il bronzo, si spezzo la mia voce. Or, nuova, nel bronzo rifuso, la Morte e la Vita e i Sacri Misteri e il Vincolo Santo fratelli, e la Pace vi canto”
La seconda campana che per volume viene dopo il “Campanone”, porta ancora la data del 1888 e l’iscrizione: “Il popolo invitiamo – a feste ed a mestizie per glorificare – della Religione i Martiri e per quei che fur – onorare e commemorare – possa durare fin che il mondo dura”
La terza campana, rifusa nel 1928 ha questa dicitura: “E nella gioia e nel dolore rappresenterò sempre il sentimento del nostro Popolo – 1928”
La quarta campana, la più piccola, porta incisa l’iscrizione: Laudo – Voco – Nunc – Ploro- A.D. MDCCCXXV – Arceo – Festa – Decoro”
Nel 1926 fu rifusa, ma conservò l’antica iscrizione.
Dalle feste natalizie del 1966 le campane del Duomo sono state azionate elettricamente da un impianto di automazione dei Fratelli Solari di Milano, e dall’ ottobre dell’anno 2003 l’impianto di è stato revisionato e rammodernato a cura della ditta Capanni di Reggio Emilia cosicché i Sacri Bronzi possano continuare a cantare la Gloria di Dio.
Una curiosità: “il castello” delle campane, cioè l’armatura che sorregge il peso di tutte le campane fu progettato nel 1888 dall’ing. Leandro Caselli, famoso in città per essere l’autore tra le altre opere anche del Politeama carrarese; infatti in quell’anno la Fabbriceria del Duomo di Carrara decise di acquistare 3 nuove campane per la cattedrale di S. Andrea di cui una di dimensioni portentose (ndr il Campanone) che ancor oggi è la più grande della provincia con i suoi 1,7 tonnellate; a fronte di un così alto carico, il vecchio castello in legno sarebbe collassato, l’ing. Caselli quindi progettò la struttura portante in ferro ed obbligò la fonderia Roberto Mazzola di Valduggia (VC) a montare un tipo differente di movimento delle campane; non più romano; infatti sopra le stesse venne posizionata una serie di contrappesi e grandi ruote in modo tale da ridurre notevolmente le oscillazioni, i movimenti statici e le vibrazioni esercitati sulla torre milenaria dal movimento delle stesse.

Видео Plenum Cattedrale di Carrara - S. Andrea ap. канала Paolo B
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28 мая 2015 г. 21:45:52
00:03:19
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