Berlusconi: "Ecco come funziona la TV commerciale" (1984)

Dall'archivio di Radio Radicale.

Il 9 gennaio 1984 il Circolo De Amicis organizzò a Milano un convegno sulla TV commerciale. Parteciparono, oltre a Silvio Berlusconi, Antonio Gava (DC), Claudio Martelli (PSI), Aldo Aniasi (PSI), Antonio Bernardi (PCI). In rappresentanza di una Retequattro non ancora targata Fininvest era presente Piero Ottone.

Berlusconi illustra sfide, problemi e prospettive del settore televisivo privato nell'anno che vedrà l'oscuramento delle reti Fininvest ad opera dei pretori di Pescara, Roma e Torino e il successivo salvataggio operato per decreto da Bettino Craxi: "La mancanza della diretta spinge le emittenti commerciali nazionali a disinteressarsi dell'attualità e dell'informazione. Di conseguenza, puntare sull'intrattenimento non è una scelta ma una necessità. La dimensione di un'impresa è dettata dal mercato, non è decisa arbitrariamente dall'imprenditore. La RAI esercita un monopolio non più giustificabile. Gli inserzionisti pubblicitari vogliono certezze e non si accontentano della trasmissione su base locale. Con la TV privata il pluralismo aumenterà".

SOMMARIO

0:00 Intro

1:40 Come l'emittenza privata è arrivata alla situazione attuale (breve storia della TV commerciale secondo Berlusconi).
3:20 Le richieste dei grandi investitori pubblicitari: misurazione scientifica dell'audience e copertura nazionale.
5:20 Il network all'italiana, ossia il trucco della cassettizzazione. "Ci si chiude in una stanza e si fa il mercoledì la TV della domenica".

6:30 La TV di Stato e i suoi vantaggi sui concorrenti privati.

7:50 I piccoli inserzionisti hanno spazio solo sulle TV private. La Fininvest stipula contratti innovativi con gli imprenditori, ottenendo percentuali sui profitti di vendita.

10:55 la dimensione di un network non la decide l'imprenditore televisivo. E' sempre il mercato a imporre determinati requisiti dimensionali. Chi vuole rimanere sul mercato deve adeguarvisi.

12:30 Come funziona il mercato televisivo negli USA (3 network principali+PBS pubblica).

13:30 Canale d'apertura, canale alternativo, canale complementare, canale d'emergenza o occasionale.

16:20 Necessità di una legge che regolamenti il settore.

18:10 "Noi privati non stiamo facendo veramente televisione, stiamo facendo un juke-box".

19:10 "Non possiamo colorarci politicamente, perderemmo una parte di pubblico. Non possiamo permettercelo perchè vendiamo prodotti".

20:00 "La RAI è la migliore TV pubblica al mondo".

22:25 La TV privata sta cambiando la vita di tutti gli italiani. Anche nei paesini più sperduti si può accedere a ore e ore di spettacolo gratuito. I network privati accrescono il pluralismo.

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