Gli ignavi e colui "che fece per viltade il gran rifiuto" - Canto III

Passata la porta dell'Inferno, Dante viene introdotto da Virgilio nelle "segrete cose": un mondo segreto che riserva diverse sorprese. La prima è la pena riservata agli ignavi. I neutrali, gli incapaci di schierarsi, sono mostrati come persone che non hanno mai vissuto veramente e quindi mai nemmeno morte veramente, veri antenati degli "zombie" senz'anima la cui vera pena, però, è invidiare qualunque altra sorte diversa dalla loro. Preferirebbero stare infatti persino nel luogo più profondo dell'Inferno, per il quale, almeno, avrebbero un motivo per starci. Privi di ogni motivazione e di ogni senso, consumano un'eternità senza significato e senza memoria.

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