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AOI DIPENDENTI PUBBLICI

#CumuloInvaliditàPubblico
Importanti novità per i dipendenti pubblici in materia di assegno ordinario di invalidità, Il Decreto Legislativo n. 25 del 2025 introduce, con alcune eccezioni, il cumulo parziale con lo stipendio.

L'assegno ordinario di invalidità è una prestazione economica erogata dall'Inps a lavoratori dipendenti, autonomi e iscritti alla Gestione Separata che soffrono di un'infermità fisica o mentale tale da ridurre la loro capacità lavorativa a meno di un terzo (invalidità superiore ai due terzi) e che abbiano versato almeno cinque anni di contributi, di cui tre nel quinquennio precedente la domanda.

Prima di questa nuova normativa, i dipendenti pubblici con patologie invalidanti potevano chiedere la dispensa dal servizio e andare in pensione anticipatamente se l'invalidità non permetteva di continuare a lavorare.

La novità principale introdotta dal decreto è che, in maniera simile a quanto già avviene nel settore privato, i dipendenti pubblici con un'invalidità superiore al 66% possono ora: continuare a lavorare (o essere assunti), ricevere l'assegno ordinario di invalidità (calcolato sui contributi versati), e cumulare (in proporzione) l'assegno con lo stipendio.

La riduzione dell'assegno è proporzionale al reddito da lavoro.

Tuttavia, un aspetto cruciale è che questa nuova regola si applica solamente ai dipendenti pubblici assunti a partire dal 15 marzo 2025, ovvero dopo l'entrata in vigore del D.L. 25/2025, e che siano iscritti a specifiche gestioni previdenziali (CTPS, CPDEL, CPS, CPI, CPUG, Fondi pensione di Ferrovie dello Stato e Poste Italiane)

Questo significa che i dipendenti pubblici assunti prima del 15 marzo 2025 non potranno beneficiare di questa nuova possibilità di cumulo tra assegno di invalidità e stipendio.

La nuova normativa non si applica inoltre al personale dei comparti sicurezza, difesa, vigili del Fuoco e Soccorso Pubblico.

L'assegno di invalidità è riconosciuto per tre anni ed è confermabile, trasformandosi in pensione di vecchiaia al raggiungimento dell'età pensionabile e in presenza dei requisiti. La domanda va presentata online all'INPS e il trattamento di fine servizio viene erogato entro 90 giorni.

La limitazione dell'applicazione della nuova normativa ai soli dipendenti assunti dopo il 14 marzo 2025 rappresenta un aspetto significativo. Coloro che sono stati assunti precedentemente e che potrebbero trovarsi in condizioni di invalidità superiore al 66% non avranno la possibilità di cumulare l'assegno con lo stipendio, rimanendo potenzialmente soggetti alle vecchie regole che prevedevano la dispensa dal servizio.

Questa disparità di trattamento basata sulla data di assunzione potrebbe essere considerata un elemento di critica della nuova normativa.

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