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indennità di accompagnamento | Le malattie

Ti stai chiedendo se la malattia di cui soffri possa consentirti di ottenere l'indennità di accompagnamento?
Vediamo in dettaglio quali sono le patologie più comuni per l'accompagno.

Cos'è l'indennità di accompagnamento?
Lo Stato sostiene con misure economiche chi, a causa di patologie gravi, non è in grado di svolgere atti quotidiani autonomamente.

Oltre alla pensione d’invalidità, chi viene dichiarato invalido al 100% può anche richiedere l’indennità di accompagnamento. Si tratta di un sussidio che viene concesso senza limiti reddituali o d’età a chi è incapace di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o che ha bisogno di assistenza continua.
Il sussidio viene versato ogni mese e non costituisce reddito, quindi non è pignorabile.
PER QUALI PATOLOGIE E/O MALATTIE È PREVISTA?
L’indennità di accompagnamento è un beneficio Inps e viene concesso a chi è affetto da gravi patologie. Ricordiamo che il requisito fondamentale è l’essere riconosciuti invalidi al 100%; a questo poi va aggiunto uno dei seguenti casi:
1) non essere in grado di deambulare da soli;
2) avere bisogno di un’assistenza continua;
3) terapia oncologica.

ACCOMPAGNAMENTO: PATOLOGIE PIÙ COMUNI
Le tabelle ministeriali indicano numerose patologie che danno diritto ad ottenere l’indennità di accompagnamento, sempre ed esclusivamente dopo una verifica delle condizioni di salute in cui il paziente si trova.

Per brevità, qui ci concentreremo solo sulle più comuni:

- malattie mentali, come schizofrenia e disturbo bipolare;
- disturbi del neurosviluppo, come l’autismo;
- malattie congenite, come la sindrome di down;
- parkinson e alzheimer;
- sclerosi multipla in stadio avanzato;
- diabete mellito in trattamento;
- cancro e malati chemioterapici;
- problemi cardiovascolari gravi, come aritmie e cardiopatie;
- interventi chirurgici che hanno comportato menomazioni permanenti (amputazioni, asportazione di organi fondamentali);
- problemi nefrologici (reni), persone soggette ad emodialisi;
- persone affette da malattie croniche che necessitano di cure continue;
- postumi di episodi ischemici, come le paresi;
- persone affette da Hiv, se la patologia è in grado di incidere sugli atti quotidiani;
- artrosi e artrite reumatoide, in base all’incidenza e alla gravità (spondiloartrosi, artrosi polidistrettuale, coxo-artrosi, spondilite anchilosante);
- paraplegia o tetraplegia.

Bisogna ricordare che trovare la patologia nell’elenco ministeriale non basta per ricevere le indennità previste dalla legge. Ogni paziente è un caso a sé e viene esaminato dall’Inps accuratamente. Per questo motivo la procedura che porta al riconoscimento dell’indennità di accompagnamento, così come quella per il riconoscimento dell’invalidità, è lunga e può presentare diverse difficoltà.

In questi casi, rivolgersi a uno studio legale può fare davvero la differenza.
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8 мая 2020 г. 20:14:36
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