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Ragazza uccisa ad Afragola, il flash mob dei compagni di scuola

Ragazza uccisa ad Afragola, il flash mob dei compagni di scuola

Presente anche la madre di Martina, accarezza foto sullo striscione

Cronaca (Casoria, NA). A Casoria flashmob per Martina Carbonaro. In centinaia si sono riuniti in via Duca d'Aosta, proprio davanti all'istituto Torrente, la scuola che frequentava la giovane vittima. Presente anche la madre che in lacrime ha accarezzato la foto di Martina sullo striscione. Ad organizzare il presidio sono stati il collettivo studentesco del Brunelleschi e altri collettivi studenteschi, in particolare Unione degli Studenti, oltre che diverse associazioni. "Chiediamo che vengano introdotte Educazione Sessuale e Affettiva a scuola. Martina deve diventare un grido di speranza" affermano gli studenti. Jacopo Re di Uds Campania: "Vogliamo sapere il perché si muore così a 14 anni. Bisogna munirsi di strumenti per lavorare su noi stessi ed evitare queste tragedie".
(Raffaele Accetta/alanews)
Trascrizione generata automaticamente

questa sera è un momento che è partito dal basso è partito dalla sensibilità di tanti giovani e tanti studenti di tante studentesse che si sono sentiti colpiti dalla vicenda che ha colpito Martina ma che può colpire chiunque di noi e per questo oggi il nostro primo obiettivo quello di stringersi al dolore della famiglia a dimostrare alla famiglia che in questo momento non è il momento di lasciarla da sola ma il momento della comunità di Casoria quanto punto ospita va Martina in una delle sue scuole e la comunità di Afragola che la città che lei viveva e della città in cui barbaramente stata sottratta la vita è sottratto il futuro Kipling appunto attorno a lei e le mostri la famiglia che c'è anche un'altra città ci sono anche altre anche se è difficile comprendere un momento così delicato ed oggi appunto ci siamo riuniti per discutere proprio di questo per dimostrare che esiste una gioventù che esiste una generazione che è finita le discussioni che rinnega la violenza patriarcale che rinnega la cultura del pozzetto che rinnega le relazioni tossiche le relazioni corrente Martina non è solo il nome inciso sul marmo del lutto ma il simbolo tra giro di una di una comunità che pur proclamandosi sei voluta continua partorire orrori nascosti sotto le vesti l'aspetto tradito e oggi siamo qui come studenti dei collettivi di Afragola e come studente nel torrente di Casoria per due motivazioni principali la prima per stringersi attorno al dolore della famiglia di Martina Carbonaro uccisi barbaramente dal proprio fidanzato a soli 14 anni e In secondo luogo per interrogarci come realtà giovanili altre realtà del sociale sulle cause sistemiche che hanno portato di una morte così violenta sono tutte quelle abita sono stati ignorati e che hanno permesso con delitto così efferato potessi compirsi nella nostra città soprattutto dov'era tuo ragazzo così giovane che ha frequentato in altre scuole che vestivano stesso modo che parlavano stesso modo spazi ha compiuto un atto mostruoso noi vogliamo chiederci perché come è stato possibile che nella nostra società si può morire a 14 anni per via della violenza patriarcale per via della cultura del possesso e di conseguenza anche fornisce municipi di strumenti per iniziare a lavorare su noi stessi come Individui e come società per questo oggi è importante esserci siamo stati sono stati tantissimi interventi e questo è stato sicuramente un punto d'inizio fondamentale per iniziare a lavorare affinché mattina non c'è l'ultima ragazza uscita in questo modo Barbaro sta la campanella i loro nomi come lo dobbiamo dimenticare con il Mattia Carbonaro vogliamo che qualcosa cambi che danno fatto qualcosa di concreto portiamo squillo a zio spettiva gli accenti sessuale la nonviolenza il consenso facciamo tutti che Martina è l'ultima e telefonate non chiamano mattina non è sola in casa mi sono accorta con gli aggettivi al 18 anni della scuola Giulio Tramontano Sara Campanella e tante troppe alte io oggi pomeriggio perché io ho chiamato mia madre in lacrime e gli ho detto mamma compra tutto quello che è successo stamattina e ad altre donne come lei cioè quindi quello che lei chiudiamo Non sono al istituzioni ma tutti e di parlarne anche tra di noi anche nelle semplici conversazioni mele semplice chiacchierate perché l'importante che se ne parli e soprattutto è importante non normalizzare quei comportamenti che noi pensiamo siano normali io al torrente che in una relazione con sono sia penso che sia normale darti uno schiaffo pure sapere che cosa indossi la propria fidanzata e credo sia altamente proprio vergognoso che questa cosa possa essere definita normale che gli appunto normalizzata ragazze che si sono chieste se erano abbastanza se avevano sbagliato qualcosa che il problema fossero loro e noi oggi Vogliamo dirti che il problema non sei tu

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