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La terra dei figli, la recensione - Il fumetto di Gipi diventa un buonissimo film

La terra dei figli, la recensione - Il fumetto di Gipi diventa un buonissimo film.

Ruggine, fango, brutalità. Apriamo la nostra recensione de La terra dei figli con le tre parole chiave venute a galla ripensando al film di Claudio Cupellini. Un’opera dura, amara, drammatica, che puzza di morte e disperazione. Lo stesso odore marcio dello splendido fumetto di Gipi da cui è tratto. Anzi, liberamente tratto. Uscito cinque anni fa, La terra dei figli tirò fuori il lato più essenziale del tratto e della scrittura di Gipi.

E lo fece grazie a una storia in cui il disegno faceva rima con le parole: tutto era scarno, affilato, rinsecchito. Tutto si specchiava nei volti scarni dei suoi volti, nelle mani nodose dei suoi personaggi, nella decadenza di un mondo svuotato di speranza. Elementi fondamentali che ritroviamo in un film difficile, complesso eppure riuscito come La terra dei figli.

Pur squarciando in parte il velo di mistero che avvolge il fumetto, Cupellini ha carpito l’anima del racconto di Gipi e (cosa né facile, né scontata) l’ha saputa riprodurre sul grande schermo. E allora, navighiamo in questo stagno placido che è La terra dei figli, alla scoperta di un film italiano con il coraggio di essere insolito e indigesto.

Testo e voce: Giuseppe Grossi
Montaggio: Fabio Tomassini

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1 июля 2021 г. 21:49:52
00:05:56
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