MACHU PICCHU in MOTO, SUD AMERICA, Perù, BmwGS1200 Episodio 1° Giro del MONDO

Chi siamo?
Siamo Michele e Valentina e dal 2016 viaggiamo con la nostra moto. Motorbye è un progetto di vita che ci permette di scoprire il mondo sei mesi l'anno, mentre gli altri sei ci dedichiamo ad un lavoro stagionale. Ad oggi abbiamo visitato oltre 30 stati in tutti e 5 i continenti, ma questo è solo l'inizio..... :D

È nei primi giorni di novembre del 2016 che ci imbattiamo nella prima spedizione della nostra vita. Data la poca esperienza, l’ansia di separarci dalla moto è parecchia, ma fortunatamente non siamo i soli: infatti, condividiamo la spedizione con altri tre viaggiatori che, come noi, sono alle prime armi. Questo ovviamente, ci permette anche di ammortizzare i costi. Una volta lasciate le moto nel container, ci assicuriamo che siano fissate bene, dopodiché, due mesi prima della nostra partenza, auguriamo buon viaggio alla nostra compagna, pronta ad affrontare la sua prima traversata oceanica verso Lima.
L’8 gennaio del 2017 tocca a noi! Raggiungiamo Milano dove ci aspetta un aereo in direzione Lima. Una volta arrivati in Perù, veniamo accolti da Padre Pachi, un parroco a capo di una scuola locale, con cui siamo entrati in contatto mesi prima, grazie all’aiuto di un caro amico. Pachi ci ospita nella scuola per quasi una settimana e ci presenta un suo collaboratore, Cesar, che gentilmente si offre di aiutarci nel recuperare le nostre moto.
Dopo l’intero giorno trascorso negli uffici doganali, vedere il container integro, davanti ai nostri occhi, non ci sembra vero! Anche l’apertura però non si rivela un’operazione semplice: comincia a fare buio e la zona portuale sembra poco sicura. Ma con l’aiuto di Cesar, riusciamo a trovare un’area recintata dove poter aprire il container in tutta tranquillità e ancora increduli, ritiriamo finalmente le moto.
Iniziamo così a entrare in contatto con la cultura peruviana e di certo non ci facciamo mancare il famoso Ceviche, un piatto di pesce marinato condito con cipolla e lime. Lasciata Lima, la vera avventura ha inizio: poggiamo le ruote sulla celebre Panamericana, la strada che collega l’Alaska con Ushuaia, uno degli obiettivi del nostro viaggio.
La prima tappa è l’oasi di Huacachina, completamente immersa nel deserto che, a tratti, costeggia la Panamericana. Decidiamo di noleggiare un 4x4 per concederci un po’ di adrenalina tra le dune.
La prima notte di viaggio la trascorriamo a Nazca, di cui ammiriamo le oltre 13.000 linee che formano gli oltre 800 disegni, raffiguranti i profili stilizzati di alcuni degli animali comuni in quest’area. Si tratta di linee tracciate oltre 2000 anni fa dalla civiltà Nasca, la popolazione che allora abitava questa zona.
La nostra prossima meta è Cusco, sulle Ande peruviane. Dopo una colazione a base di mate de coca, la celebre bevanda sudamericana, abbandoniamo la Panamericana alla volta di una strada che, curva dopo curva, ci porta in poche ore dai 500 agli oltre 4500 metri di altezza. La crescente altitudine, raggiunta in poco tempo, porta a una rapida mancanza di ossigeno, che provoca malessere e forte mal di testa, fino ad una parziale perdita dei sensi, come accade a me. Decidiamo infatti di trascorrere la notte ad altitudini inferiori, per ridurre i fastidi fisici.
La strada prosegue fino alla cittadina di Chalhuanca, che si trova sotto i 3000 metri, dove passiamo la notte senza gravi ripercussioni.
Il giorno seguente continuiamo sulla stessa strada. Il nostro fisico sembra essersi ormai abituato alle continue variazioni di altitudine delle Ande, che in questa tratta oscillano tra i 3000 e i 4500 metri. Nel pomeriggio arriviamo nella città di Cusco, dove sosteremo qualche giorno.
Da Cusco, ci sono due opzioni per raggiungere Machu Picchu: a piedi, in circa sette giorni, o in treno, in qualche ora. Noi optiamo per il treno, la soluzione più semplice e rapida, dato che siamo nella stagione delle piogge e il tempo a nostra disposizione non è molto.
Proseguiamo la rotta costantemente immersi nel paesaggio andino che ogni giorno ci fa innamorare di più di questo paese
Nei pressi del Canyon del Colca, sempre su altitudini intorno ai 4500 metri, iniziamo a incontrare i primi tratti sterrati, ma la nostra moto non dà minimo segno di esitazione.
La strada ci porta al Canyon del Colca, dove ci soffermiamo ad ammirare il volo dei condor, i veri padroni del posto
La prossima meta è la città bianca, Arequipa. Qui le condizioni della strada ci mettono a dura prova…. ma di questo ne parleremo nella prossima puntata

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La nostra moto: Bmw gs 1200 anno 2008
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