Rosso vermiglio - Poesia di Vincenzo Calabrese

Rosso vermiglio

Distesa la strada, a volte noiosa
affrontala e pensa: sei cosa preziosa.
Avanza lento, attento e prudente
inseguire la fretta è scelta perdente.

Hai tra le mani comandi e volante
rifletti un poco: almeno un istante.
Hanno fiducia i tuoi cari amici
riportali a casa! Saranno felici.

Malizioso il catrame ti attira nel gioco
ingrana la marcia ma non essere sciocco.
Sia acuta la vista alla curva imminente
non inganni la mente l'incrocio radente.

Dentro quel tunnel non esser focoso
Il rettilineo può diventare scontroso.
A cosa serve dare giri al motore
e farlo ruggire come un fiero leone?

Se l'insidioso tornante ti pare attraente
scegli la vita! E' più divertente.
Ti parla il cuore, ascolta la voce
ama te stesso e non andare veloce.

Di padri e madri ti giunga il lamento
non resti disperso nei reflui del vento.
Cuori che pulsano mattina e sera
e vegliano tesi, la notte intera.

La febbre del sabato è vero supplizio
sale l'angoscia: la strage è ormai vizio.
Ormai siamo stanchi di perdere figli
e poi ritrovarli tra fasci di gigli.

E'atroce vedere cristalli infranti
e schegge crudeli conficcate nei fianchi.
Spettacolo triste accanto agli incroci
quei mazzi di fiori a consolare le croci.

Troppi quei corpi martoriati ed esangui
tra lamiere contorte da terribili schianti.
Immagine cupa tra curve sinuose...
crisantemi appassiti e malinconiche rose.

Non ha sete la strada, non chiede da bere
trattenete la linfa nelle fragili vene.
Resti bianca la striscia sul viscido asfalto
e il rosso vermiglio mai faccia contrasto.

(Vincenzo Calabrese)

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