Alta via 2 2014c Firenze Sass Rigais

Rifugio Firenze (2037) 8:00
2450 m, dopo il pianoro con bivio 9:00
Selletta prima dell’attacco della ferrata (2700) 9:30
Lasciamo la selletta 9:45
Sella quota 2810 10:00
Cima del Sass Rigais (3025) 10:50
Partenza dalla Cima del Sass Rigais 11:30
Fine della ferrata in discesa, quota 2820 12:20
Quota 2750 deviazione del sentiero per la vetta secondaria 12:30
Rientro a quota 2750 deviazione del sentiero per la vetta secondaria 13:05
Quota 2300, bivio dei sentieri che portano e vengono dal Sass Rigais 13:55
Ripartenza dal prato quota 2300 15:25
Rifugio Firenze 15:42
Partenza dal Firenze 16:29
Furcela della Piza 17:03
Ritorno al Firenze 17:12

Lasciamo il rif. Firenze alle 8 e in un’ora superiamo l’incrocio dei sentieri 13 e 2b e imboccando la val della Salieries, posta in direzione nord-sud; ai lati della valletta ghiaiosa piena di detriti la base delle pareti dolomitiche è ancora coperta di neve, non essendo raggiunta dal sole. Il sentiero è impervio e sul finale svolta a sinistra, verso ovest, per portarci all’imbocco della ferrata per il Sass Rigais.
Il Sass Rigais è, insieme alla vicina Gran Furchetta, la cima più alta del gruppo delle Odle, un facile 3000 delle Dolomiti da salire attraverso due vie ferrate di media difficoltà che non presentano particolari problemi. La cima assume il suo imponente aspetto vista da nord, dalla sottostante bellissima Val di Funes, presentando i sui pilastri e che fanno da contraltare agli spigoli di tutte le Odle, con le loro pareti strapiombanti sui sottostanti ghiaioni. Noi vediamo la montagna dal versante forse meno spettacolare, ma il paesaggio è in ogni caso dei più belli.
Alle 9 e mezza siamo alla base della parete che porta all’attacco della ferrata, a quota 2700 (circa 650 m più su del rifugio, in un’ora e mezza). Gli ultimi 200 m in quota sono molto ripidi e faticosi. La roccia non è compatta come quella alla quale siamo stati abituati in questi giorni, ma molto friabile e con pericolose punte aguzze. Un quarto d’ora per prepararsi al tratto attrezzato che seguirà tra un centinaio di metri in quota: moschettoni, caschetto ed imbrago per superare un tratto non troppo esposto di primo grado.
Si salgono i modo impervio altri 40 m e si sbuca di nuovo in vista della valle de i Ciampes, dove sorge il rifugio Firenze. Belle fioriture di Armeria alpina e Papavero alpino lungo il comodo sentiero.
Alle 10 ci troviamo a pochi metri dall’inizio della ferrata, a quota 2810. Si tratta di una via ferrata circolare, con due accessi, sud e est, e noi stiamo affrontando il secondo, proseguendo in senso antiorario.
Raggiungiamo la cima a quota 3025, dopo tre quarti d’ora di ferrata. Ci abbiamo messo poco meno di 2 ore dal rifugio.
Alle 11:30 discendiamo dalla vetta, un po’ preoccupati perché il gestore del rifugio ci ha avvertito che vi è il rischio di pioggia nel pomeriggio ed il cielo è plumbeo. In meno di un’ora siamo a quota 2820, alla fine della ferrata; poco prima abbiamo fatto volare una pernice bianca in abito screziato, confondibilissima con le rocce.
Altri 10 minuti abbandoniamo il sentiero che porta in discesa alla base e prendiamo una deviazione a destra che ci conduce verso una sella che prelude al gruppo delle altre cime delle Odle. Alcni passaggi con cavo e un sentiero che si fa sempre più pericoloso ci inducono ad abbandonare l’idea e a riprendere la via normale. Così, all’una, siamo di nuovo alla confluenza del sentiero che ci portava alla vetta del mezzodì. Giunti un’ora dopo alla confluenza dei sentieri che portano e vengono dal Sass Rigais, ci fermiamo per un meritato riposo, distesi sul prato, forti del fatto che il tempo volge al meglio e che il rifugio oramai è 20’ di strada.
Per finire, dal rifugio Firenze partiamo di corsa per la Furcela della Piza, a 2489 metri di quota, che ci attrae per la presenza di un torrione isolato a forma di vescovo. Ci impieghiamo 38 minuti per raggiungere la cima, 500 metri più in alto del rifugio.

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