Salmi 23

L'Eterno è il mio pastore, nulla mi mancherà+ (v. 1).

Oggi che il termine "frustrazione" è passato nel vocabolario corrente, che significa per me "nulla mi mancherà"? Vale non solo per il futuro, ma anche per il presente, perché l'Eterno è il mio pastore anche oggi. Quale giusto posto dare alle mie attese materiali, affettive, spirituali....?

Per ben comprendere questo Salmo bisogna...

...mettersi nei panni di una pecora dell'area di Betlemme, dove vi sono più pietraie che verdi pascoli, più torrenti spesso secchi che acque tranquille. Il suo pastore però la conduce!

...o essere un pastore (di pecore). Lavoro questo che talora idealizziamo; la natura, le notti stellate, le pecore affettuose, il flauto o l'arpa, le grandi distese e il silenzio... La realtà e tutt'altra: Davide, ultimo figlio di Iesse, veniva mandato da solo a pascolare le pecore (1 Sa. 16:11). Là aveva conosciuto la solitudine, le notti troppo lunghe o troppo fredde, la paura dei ladri, l'aumento dell'adrenalina davanti alle bestie feroci (1 Sa. 17:34-37). E' in queste condizioni che egli aveva fatto esperienza delle liberazioni da parte di Dio. Aveva davvero potuto dire: "Se l'Eterno mi guida, non mancherò di nulla".

Se il concetto dominante qui è quello di un Dio che ci guida e ci protegge attraverso le difficoltà della vita, il v. 5 ci introduce il concetto di un Dio ospitale. Noi siamo i Suoi invitati. Dietro di Lui si nasconde Gesù Cristo, "il buon Pastore" (Gv. 10:11). Egli è il padrone di casa ospitale che moltiplica i pani, condivide la Cena, prepara del posto nel Regno... *E voi avete ricevuto la pienezza in Lui+ (Cl. 2:10).

Preghiera. Signore, invece di calcolare che cosa mi manca, voglio calcolare ciò che ho ricevuto. In Te ho tutto nella Tua casa, e con Te io ho tutto nella mia casa.

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