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Il Caso Tortora accusato dai Camorristi il dramma di un innocente

Il Caso Tortora accusato dai Camorristi il dramma di un innocente.
Enzo Claudio Marcello Tortora nato a Genova il 30 novembre 1928 e deceduto a Milano il18 maggio 1988 è stato un conduttore televisivo, autore televisivo, conduttore radiofonico, attore, giornalista e politico italiano.
Venerdì 17 giugno 1983, Enzo Tortora venne arrestato alle 4 del mattino dai Carabinieri di Roma per traffico di stupefacenti e associazione di stampo camorristico.

Le accuse si basavano sulle dichiarazioni dei Camorristi Giovanni Pandico (detto "O Pazzo"), Giovanni Melluso (detto "Gianni il bello") e Pasquale Barra (detto "O Animalo"), legato a Raffaele Cutolo; inoltre, altri 8 imputati nel processo alla cosiddetta Nuova Camorra Organizzata, tra cui Michelangelo D'Agostino, pluriomicida detto "Killer dei cento giorni", accusarono Tortora. A queste accuse si aggiunsero quelle, rivelatesi anch'esse in seguito false, del pittore Giuseppe Margutti, già pregiudicato per truffa e calunnia, e di sua moglie Rosalba Castellini, i quali dichiararono di aver visto Tortora spacciare droga negli studi di Antenna 3; si contarono così tredici false testimonianze e, in totale, i pentiti che accusarono Tortora assommarono a 19.

Gli elementi "oggettivi", di fatto, si fondavano unicamente su una agendina trovata nell'abitazione di un camorrista, Giuseppe Puca (detto "O'Giappone"), recante scritto a penna un nome che appariva essere, inizialmente, quello di Tortora, con a fianco un numero di telefono; il nome, ad esito di una perizia calligrafica, risultò non essere quello del presentatore, bensì quello di un tale Tortona. Nemmeno il recapito telefonico risultò appartenere al presentatore.

Si stabilì, per giunta, che l'unico contatto avuto da Tortora con Giovanni Pandico fu a motivo di alcuni centrini provenienti dal carcere in cui era detenuto lo stesso Pandico, centrini che erano stati indirizzati al presentatore perché venissero venduti all'asta del programma Portobello. La redazione di Portobello, oberata di materiale inviatole da tutta Italia, aveva smarrito i centrini ed Enzo Tortora scrisse una lettera di scuse a Pandico. La vicenda si era poi conclusa, o così pareva, con un assegno di rimborso del valore di 800.000 lire. Pandico, schizofrenico e paranoico, maturò sentimenti di vendetta verso Tortora, e iniziò a scrivergli delle lettere che pian piano assunsero carattere intimidatorio con scopo di estorsione.

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18 января 2021 г. 16:00:01
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