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"Frugando tra i mercati di Palermo" - INTERVISTA a GAETANO BASILE

Intervista a Gaetano Basile, storico, giornalista, scrittore, uomo dalla cultura immensa e memoria storica di Palermo. Il suo ultimo lavoro "Frugando tra i mercati di Palermo" (Kalòs Edizioni) è stato realizzato con il fotografo Andrea Ardizzone. I mercati, Ballarò, Il Capo e la Vucciria sono l'anima della città. E' in quei luoghi che ancora oggi vive la miscellanea culturale che negli anni, o forse sarebbe corretto dire anche nei secoli, si è sedimentata sull'Isola e non è mai andata via. Anche perché, si sa, chi va a Sud piange due volte, quando arriva e quando parte, e in quei posti qualcosa lascia sempre. Con Gaetano Basile abbiamo ripercorso quei secoli, facendo un viaggio dalle mille e una notte, alla scoperta della multiculturalità di ieri e di oggi; delle cantilene che i negozianti gridano per vendere la merce esposta come fossero preziosi. L'abbanniate, con quelle voci saline e grezze dei bottegai di razza, mestiere ereditato insieme ai segreti del mestiere, mantengono una genuinità tipica solo di certe esistenze dostoevskiane da sottosuolo; ancora intrise da una eco araba si mischiano alla tradizione moderna, tutta palermitana, condita con vocali aperte e ritmi litanici inconfondibili. Le abbanniate sono giochi di stile, poesie urbane che, ironiche o sprezzanti, impudiche o corteggiatrici, sono intonate con lo scopo di vendere ma anche di divertire il compratore, il turista che probabilmente non comprenderà una sola parola, o semplicemente il passante, dall'aria imbronciata. Dai mercati si passa anche solo per prendere una boccata di sole, nonostante la pioggia. I colori delle tende, della frutta esposta con maestria, perché "prima di tutto, si mangia con gli occhi", del pesce accuratamente adagiato su letti di ghiaccio tritato, alghe, lattuga e pomodori freschi, o addirittura delle sigarette di contrabbando e delle mutande esposte in bella vista di fronte le fiuredde, le teche delle Madonne e dei santi, scavate nei muri (perché nella Palermo degli ossimori, anche la santità si mischia al folklore) rendono quel passaggio breve, una passeggiata festosa capace di mettere di buon umore . I sapori della cucina siciliana, antica o moderna che sia, deve rispondere ad un unico, intoccabile imperativo: essere ben intrisi d'olio. Poi, se "u panino ca meusa" è schietta o martitata, o lo sfincione è bianco o rosso, sarà il cliente a deciderlo. Sul sapore però non si discute, quello è sempre ineccepibile. Il cibo di strada anticipato dal fumo delle arrustute cambia in base alle stagioni. Anche il caos ha un suo ordine e perfino un suo calendario. I mercati, come dice Gaetano Basile, sono luoghi di vita. Angoli sempreverdi che, nonostante i secoli di esistenza, qualche ruga e acciacco di senilità, sembrano ancora oggi capaci di stupire e nascondere segreti, custodire magie uniche e irripetibili. Quelle stesse che rendono unica la città di Palermo.

Видео "Frugando tra i mercati di Palermo" - INTERVISTA a GAETANO BASILE канала Margherita Ingoglia
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20 сентября 2020 г. 23:22:56
00:46:52
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