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La Regina del Paradiso e la visione beatifica di Dio - Il Paradiso 3 di 16

A grande richiesta ripubblichiamo le riflessioni sul Paradiso di Padre Giuseppe Tomaselli, creando un’apposita playlist, snellendola e togliendo tutto ciò che non riguarda strettamente tale argomento.
Chi era don Giuseppe Tomaselli?
Don Giuseppe Tomaselli , uno dei più famosi esorcisti del nostro tempo, il Sacerdote salesiano. nacque a Biancavilla, un paese in provincia di Catania, il 26 gennaio del 1902 in una famiglia profondamente cattolica. Nel 1916 entrò nella Congregazione Salesiana fondata nel 1859 da San Giovanni Bosco, l'Apostolo della gioventù. Nel 1926 venne ordinato sacerdote e cominciò il suo lungo ministero durato quasi 63 anni durante i quali ha ricoperto vari incarichi: parroco, insegnante, cappellano presso comunità religiose, esorcista ed apostolo della buona stampa cattolica. Scrisse un centinaio di semplici libretti devozionali ed apologetici che stampò in milioni di copie e che diffuse in Italia e anche all'estero. Questi preziosi libretti vengono ancora stampati e distribuiti dai suoi figli spirituali riuniti nell'Opera Caritativa Salesiana di Messina.
Durante la sua vita lavorò con grande ardore per la salvezza delle anime, per le quali Gesù Cristo ha sacrificato la sua vita sulla croce del Golgota. Don Giuseppe Tomaselli era sempre disponibile ad aiutare il prossimo sia materialmente che spiritualmente. Se veniva chiamato nel cuore della notte per amministrare gli ultimi sacramenti ad un moribondo, accorreva prontamente, consapevole del fatto che Gesù Cristo desidera ardentemente la salvezza di ogni singola anima.
Da autentico salesiano era devotissimo alla Madonna.
Non gli piacevano i discorsi troppo sdolcinati che anestetizzano le anime, ma denunciava in maniera energica le bugie del mondo. Riporto un breve brano tratto dal libretto "I nostri morti - La casa di tutti" edito nel 1953, nel quale raccontando di una sua visita al cimitero scrive: « Il viale è lungo; a destra ed a sinistra si ergono delle tombe, ma sono molte e non è possibile considerarle tutte. Qualcuna mi colpisce e mi obbliga a fermarmi. ... Il sepolcro è sontuosissimo, sormontato da un mezzo busto; fiori all'intorno ed una lampada accesa; gli emblemi delle virtù teologali sono artistici: la croce, l'àncora, la fiaccola; l'iscrizione del seguente tenore: « Mente eletta - Cuore nobile - beneficò gli altri, dimentico di sè - Sposa e figli straziati ne piangono il trapasso ». Bugie! Bugie! Il mondo è un ammasso di menzogne! Nel Cimitero però la menzogna regna sovrana: Tutti i morti sono onesti e caritatevoli. Pare che la morte scelga soltanto i buoni! Ho conosciuto quest'uomo... dalla mente eletta e dal cuore nobile! Ricordo bensì ciò che si diceva alla sua morte: Avrebbe fatto meglio a morire cinquant'anni prima!... Quanti padri di famiglia ha fatto piangere!... A quanti operai ha succhiato il sangue!... Quante prepotenze ed angherie ha fatto!... Prima di spirare colpito da male improvviso, invece di chiamare Dio, disse al servo: La chiave della cassaforte alle figlie femmine! - E cessò di vivere. Il suo corteo funebre fu di primo ordine: ghirlande senza numero e lunghe teorie di automobili. Ora sei qui, nobile signore, in pasto ai vermi! Hai gabbato il mondo, ma non certamente Dio. Avresti fatto meglio ad essere più caritatevole. Le ricchezze ammassate non sono più tue. Quante campagne possedevi! Adesso ti bastano pochi palmi di terra! O infelici ricchi! Siete invidiati dai mondani, ma Gesù ha lanciato contro di voi un «guai» terribile: Guai a voi, o ricchi! E' più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, anziché un ricco entrare in Paradiso! »
Era ricercatissimo come confessore, sapeva infatti aiutare i penitenti a confessare lealmente anche i peccati più vergognosi. Inoltre era un valente direttore spirituale di numerosi fedeli, tra cui anche varie anime mistiche. Erano in tanti coloro che si rivolgevano a lui, anche solo per avere una parola di conforto nei momenti difficili. Nessuno si sentiva rifiutato, nemmeno coloro che hanno la malattia degli scrupoli, i quali pur soffrendo terribilmente, non sempre vengono trattati con carità dal prossimo.
Dopo il Concilio Vaticano II rimase fortemente amareggiato dal comportamento di quei preti che distorcendo il significato dei testi conciliari creavano confusione tra i fedeli.
Quando morì a Messina nella notte tra l' 8 e il 9 maggio del 1989 in molti lo rimpiansero, sapevano che era morto un prete straordinario, un eroico sacerdote cattolico che amava Dio con tutto il suo cuore e il prossimo come se stesso.

“... Per completare il trattato sulla Vita Eterna credo opportuno scrivere anche sul Paradiso. Questo tema è più nobile e più confortante del precedente. Le fonti, alle quali attingo, sono: la Teologia Dommatica e la vita di diversi Santi. Ai fatti soprannaturali che si riportano si è tenuti a prestare solo la fede umana” (Tratto dall’Introduzione al libro il Paradiso fatta dallo stesso don Giuseppe Tomaselli).
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18 июня 2020 г. 19:51:20
00:03:46
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