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Piccolo Medley Oltre

un po di Oltre... due tra le mie canzoni preferite tratte da questo immenso album..
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Claudio Baglioni 

 

Testo La Piana Dei Cavalli Bradi

La Piana Dei Cavalli Bradi testo

Nervi lisci di cavalli
A sfaticare sere
A calmarci di sudore
In fiaccole di gelo
Inutilit di foglie
Stupide e leggere
Nubi di bucato
Sugli stenditoi del cielo
Come duro essere nuovi
Avere un'altra storia
Io ti amai con noncuranza
Senza mai uno scopo
I ricordi sono acqua
E l'acqua memoria
Il dolore sforzo e vino
Uccide il giorno dopo
Vento di girandole
In mezzo alle immondizie
Mi fa freddo cos tanto
Da cercarti adesso
E ad un certo punto andare
E non dar pi notizie
Solo in compagnia di s
E chiedere permesso
Per essere te stesso
Mai
Non odiarmi mai
Se mi allontanai
Perch potessi appartenerti
Mai
Non ti ho vissuto mai
E ti rinunciai
Gi rassegnato a non saperti
Quanti addii che immaginai
Facchini e treni
A sbuffare intorno
E tavoli di avanzi
In un viavai di camerieri
Un fiammingo sole
Sta per inchiodare il giorno

Rondini croci d'autunno
Infilano pensieri
Guizzi in occhi di cavalli
Laghi nero fondo
Anime di ombre
Nell'attesa delle stalle
Un'immensa sala
In cui aspettiamo questo mondo
Il futuro qui davanti
O gi dietro le spalle
Chiuder la porta
A far star bene la tua assenza
Ci sar fedele sempre
Il cane del rimorso
I cavalli origliano
Quest'aria di impazienza
A met della speranza
Io cambiai percorso
E poi non ho pi corso
Mai
Non odiarmi mai
Io mi allontanai
Perch potessi raccontarti
Mai
Non ti ho vissuto mai
E ti rinunciai gi rassegnato a ripensarti
Sudai di sud
Di vento diventai
E andai
Con la voce andai
Coi capelli andai
Lungo sentieri di tornadi
E andai
Con il cuore andai
Fino a che trovai
La piana dei cavalli bradi
Scalpitai... scartai
Io dal mare

Brano di Claudio Baglioni



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Testo

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Testo

Saranno stati scogli di carbone dolce
Dentro il ferro liquefatto
Di una luna che squagliò un suo quarto
Come un brivido mulatto
O un bianco volar via di cuori pescatori
Acqua secca di un bel cielo astratto

Chissà se c'erano satelliti o comete
In un'alba senza rughe
Larghe nuvole di muffa e olio
Appaiate come acciughe
O una vertigine di spiccioli di pesci
Nella luce nera di lattughe

E io
Dal mare venni e amare mi stremò
Perché infiammare il mare non si può

Aveva forse nervi e fruste di uragani
Scure anime profonde
Tra le vertebre di vetro e schiuma
Urla di leoni le onde
O tende di merletto chiuse su farine
Corpi caldi di sirene bionde
Forse era morto senza vento nei polmoni
Graffio di cemento bruno
Barche stelle insonni a ramazzare
Nelle stanze di Nettuno
O turbini di sabbia tra le dune calve
Sulle orme perse da qualcuno

E io
Dal mare ho il sangue e amaro rimarrò
Perché calmare il mare non si può

I miei si amarono laggiù
In un agosto e un altro sole si annegò
Lingue di fuoco e uve fragole
Quando il giorno cammina ancora
Sulle tegole del cielo
E sembra non sedersi mai.

E innanzi al mare ad ansimare sto
Perché domare il mare non si può

E come pietra annerirò
A consumare
A catramare
A tracimare
A fiumare
A schiumare
A chiamare
Quel mare che fu madre e che non so

Видео Piccolo Medley Oltre канала pierluigi stivala
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3 апреля 2021 г. 17:18:02
00:02:06
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