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Venezia nel Rinascimento: Musiche per Liuto dalle Stampe Veneziane del Cinquecento

00:00 Recercare (Francesco Spinacino, fl. 1507) Petrucci, Venezia 1507
02:17 Pavana alla venetiana (Joan Ambrosio Dalza, fl. 1508) Petrucci, Venezia 1508
04:10 Saltarello (Dalza) Petrucci, Venezia 1508
05:32 Piva (Dalza) Petrucci, Venezia 1508
06:56 Recercare (Spinacino) Petrucci, Venezia 1507
08:32 La Bernardina (Josquin des Prez, c1450-1521; transc. Spinacino) Petrucci, Venezia 1507
10:10 Tientalora (Anonimo) Petrucci, Venezia 1505 / Ti[entalora] Baleto da balar bello (Vincenzo Capirola, c1474-c1548) manoscritto veneziano, ca 1517
13:06 Recercar primo che imparaj bello (Capirola) manoscritto veneziano, ca 1517
15:47 Spagna tuta de fuge (Capirola) manoscritto veneziano, ca 1517
17:24 Padoana, ala francese bella, e aierosa (Capirola)
21:27 Ricercare (Francesco Canova da Milano, 1497-1543) Scotto, Venezia 1548
24:45 Ricercare (Milano) Marcolini, Venezia 1536
26:28 Saltarello detto Antonola (Petro Paulo Borrono, c1490-c1563) Scotto, Venezia 1563
27:59 Fantasia (Milano) Marcolini, Venezia 1536
30:09 Ricercare (Milano) Marcolini, Venezia 1536
31:56 Pescatore che va cantando (Borrono) Scotto, Venezia 1563
34:57 Fantasia (Borrono) Scotto, Venezia 1563
37:41 Recercar undecimo (Joan Maria da Crema, fl. 1520-c1550) Gardane, Venezia 1546
38:51 Lodesana (Domenico Bianchini ditto “Rossetto”, c1510-c1576) Gardane, Venezia 1554
40:55 Recercar ottavo (Crema) Gardane, Venezia 1546
42:13 Chi passa per 'sta strada (Filippo Azzaiolo, c1530-c1569) Venezia 1557 / Padoana detta chi passa per questa strada (Giovanni Jacomo de Gorzanis, c1520-c1579) Scotto, Venezia 1563
44:07 Recercar (Vincenzo Galilei, c1520-1591) erede di Scotto, Venezia 1584
45:29 Ricercare (Lorenzo Tracetti ditto ¨Lorenzino del Liuto¨, c1555-1590) erede di Scotto, Venezia 1584

Massimo Lonardi, liuto rinascimentale a sei ordini di corde di Stefano Solari (Milano 1987)

Registrato il giorno 1 Aprile 2011 presso la Chiesa di Santa Maria Incoronata (sec. XV) a Martinengo (BG)

Art: Venice (detail from the Galleria dell Carte Geografiche , 1580-83), by Ignazio Danti (1536-1586)
STRUMENTO GENTILUOMO

Intorno al 1500 il liuto, penetrato in Europa già nel Medioevo attraverso il Medio Oriente — era già perfettamente definito nella sua veste estremamente sofisticata di strumento con sei “cori” o coppie di corde: una singola in acuto, le altre accoppiate, destinato a essere suonato con la mano sinistra impegnata alla tastiera (suddivisa da legacci in budello) e la destra che pizzica le corde — in budello anch´esse (di agnello, lupo o cinghiale), oppure in metallo — tramite i polpastrelli o con plettri. La cassa armonica, ovoidale e costituita da doghe di legno sottile, rende il liuto uno strumento estremamente leggero e portatile, adatto a essere suonato sia tenendolo in grembo, sia reggendolo a tracolla, col quale suonare “tutte le parti senz´altra compagnia” (Vasari). A fare la fortuna di questo strumento, oltre alle caratteristiche sonore e alla maneggevolezza, fu la sua diffusione presso molti artisti e gentiluomini che ne consideravano la pratica dilettantesca come necessario complemento alla loro persona e come quasi indispensabile requisito in società.
CANTAMI O LIUTO

Venezia, capitale dell'editoria cinquecentesca, vide nascere le prime stampe interamente musicali, dedicate alla grande polifonia franco-fiamminga. “Intavolata” per lo strumento portatile che da il “suono” a quest'epoca.

Strumento portatile, dal suono ricco di sfumature, adatto all'assolo come all'accompagnamento del canto, il liuto fu lo strumento piú usato durante tutto il Cinquecento è non meraviglia che l´editoria musicale, seppur neonata (proprio a Venezia), abbia dedicato al liuto tante energie. Si trattava di libri con musica scritta non su pentagramma — come sarebbe divenuto consueto a partire dal Settecento inoltrato — ma su intavolature, sistemi di scrittura cioè in cui non vengono scritte le note musicali ma indicati i tasti che l´nesecutore deve premere, e con quale scansione ritmica, per ottenere la musica desiderata. Il sistema dell'intavolatura non venne congegnato solo per il liuto (e per altri strumenti a corde pizzicate) ma anche per alcuni strumenti a tastiera e, seppur assai raramente, ad arco; tuttavia essendo dedicate al liuto oltre il 65% delle intavolature superstiti ed essendo in prevalenza stampate in area veneziana, esse rappresentano un repertorio significativo tanto del contesto produttivo quanto dell´ambito dei suoi fruitori, entrambi insolitamente vasti e cosmopoliti nella Serenissima. Qui i tipografi specializzati in musica, e in intavolature, sperimentarono e perfezionarono nuove tecnologie, nonché avviarono forme di produzione su larga scala (le cui tirature sono sorprendentemente simili a quelle dell'editoria musicale odierna).

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