Supplica a mia madre di Pier Paolo Pasolini voce Mario Favara
"Ciclo Pasoliniano - emmeffe production"
Supplica a mia madre.
Introduzione alla poesia Supplica a mia madre.
La poesia “Supplica a mia madre” fu scritta da Pier Paolo Pasolini il 24 aprile 1962 e fu inserita nella prima edizione del libro “Poesia in forma di rosa” pubblicato nel 1964, nella prima sezione “La Realtà” della quale è la poesia numero quattro.
La madre del poeta era già comparsa come protagonista e figura costante in molte altre poesie della produzione poetica precedente di Pasolini. Non bisogna quindi meravigliarsi che la madre venga ancora poetata in questa nuova opera data l’enorme importanza che lei ebbe nella vita psicologica ed esistenziale del poeta; anzi la poesia è la spiegazione, in forma poetica, del dramma interiore del poeta che spiega in termini psicoanalitici e psicologici la sua vita interiore che si riverbera in quella privata e sociale. La madre è parte in causa del suo comportamento sociale e il poeta spiega nell’opera, ovviamente tra le righe, la genesi psicogena del suo comportamento omosessuale.
Testo della poesia
Supplica a mia madre
È difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.
Tu sei sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.
Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.
Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.
E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame
d’amore, dell’amore di corpi senza anima.
Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:
ho passato l’infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.
Era l’unico modo per sentire la vita,
l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita.
Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.
Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…
Poesia in forma di rosa (1961-1964)
Garzanti, Miliano
http://www.pierpaolopasolini.it/
musical composition
The Lamb (John Tavener)
tenebrae choir
voce Mario Favara
Видео Supplica a mia madre di Pier Paolo Pasolini voce Mario Favara канала Mario Favara
Supplica a mia madre.
Introduzione alla poesia Supplica a mia madre.
La poesia “Supplica a mia madre” fu scritta da Pier Paolo Pasolini il 24 aprile 1962 e fu inserita nella prima edizione del libro “Poesia in forma di rosa” pubblicato nel 1964, nella prima sezione “La Realtà” della quale è la poesia numero quattro.
La madre del poeta era già comparsa come protagonista e figura costante in molte altre poesie della produzione poetica precedente di Pasolini. Non bisogna quindi meravigliarsi che la madre venga ancora poetata in questa nuova opera data l’enorme importanza che lei ebbe nella vita psicologica ed esistenziale del poeta; anzi la poesia è la spiegazione, in forma poetica, del dramma interiore del poeta che spiega in termini psicoanalitici e psicologici la sua vita interiore che si riverbera in quella privata e sociale. La madre è parte in causa del suo comportamento sociale e il poeta spiega nell’opera, ovviamente tra le righe, la genesi psicogena del suo comportamento omosessuale.
Testo della poesia
Supplica a mia madre
È difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.
Tu sei sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.
Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.
Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.
E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame
d’amore, dell’amore di corpi senza anima.
Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:
ho passato l’infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.
Era l’unico modo per sentire la vita,
l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita.
Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.
Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…
Poesia in forma di rosa (1961-1964)
Garzanti, Miliano
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The Lamb (John Tavener)
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